Tra moglie e marito non mettere il lockdown, boom di richieste di divorzio al termine della quarantena

Tra moglie e marito non mettere il lockdown, boom di richieste di divorzio al termine della quarantena
Tra moglie e marito non mettere il lockdown, boom di richieste di divorzio al termine della quarantena
di Alessia Strinati
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Lunedì 25 Maggio 2020, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:43
Amore eterno finché lockdown non separi. L’aumento delle richieste di divorzi e separazioni in Italia dopo l’emergenza coronavirus conferma il trend che si è osservato mesi fa in Cina, dopo la fine delle misure restrittive. Anche se non è ancora possibile parlare di dati certi, si parla di una prima stima che indica un amento del 30% delle richieste di separazioni, per lo più da coppie che erano già in crisi prima dell’inizio della quarantena. Le dinamiche sociali che si sono create e che hanno portato ai divorzi sono diverse: chi non ha retto la lontananza, magari separato improvvisamente dopo la chiusura, chi invece non ha retto la vicinanza, vivendo 24 ore su 24 a stretto contatto con il partner.

Tutte quelle piccole manie, tutti gli aspetti caratteriali del marito o della moglie che si mal sopportavano, sono diventati invalicabili problemi da superare. Una minima parte di coppie, invece, che credeva di vivere un’idilliaca storia d’amore, si è sorpresa nel rendersi conto che invece tanto idilliaca non era. Non solo però il problema è stato la convivenza forzata con il coniuge, per altri ancora il dramma familiare è scoppiato a causa dell’impossibilità di poter vedere l’amante che ha portato spesso alla scoperta di altarini con fughe maldestre e malriuscite. Per questo i matrimonialisti sono stati bombardati da consulenze telefoniche o tramite WhatsApp. Molti avvocati hanno tentati di sedare gli animi, cercando di capire se la richiesta di separazione fosse dettata dall’impeto del momento, ma nella maggior parte di casi si è trattato di decisioni ponderate, per le quali la quarantena ha rappresentato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Secondo gli esperti, dunque, in queste settimane si sta assistendo allo stesso fenomeno che si registra dopo le vacanze di Natale, quando sempre a causa della prolungata convivenza in famiglia, si riscontrano picchi di richieste di divorzi.

A fare da apripista alle separazioni da lockdown è stata la Cina, per un’ovvia questione cronologica, ma in Europa l’Italia è in buona compagnia visto che lo stesso fenomeno si sta riscontrando in Inghilterra e in Francia. Per gli esperti resta come primo consiglio quello di non essere precipitosi, visto che le condizioni restrittive del lockdown possono aver generato in tutti situazioni di stress e agitazione. Intanto però, il Consiglio nazionale forense, ha consentito alle coppie che richiedono la separazione consensuale di farlo anche via mail con delle vere e proprie udienze virtuali. 
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