Turismo, la Spagna riapre dal 1° luglio: «Venite, non c'è alcun rischio». Germania: sì al corridoio Austria-Italia

Turismo, la Spagna riapre dal 1° luglio: «Venite, non c'è alcun rischio»
Turismo, la Spagna riapre dal 1° luglio: «Venite, non c'è alcun rischio»
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Sabato 23 Maggio 2020, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 15:34
Le maglie iniziano ad allentarsi: i Paesi iniziano ad aprire al turismo. Lentamente, giorno dopo giorno, aumentano le possibilità di viaggiare questa estate nonostante il Covid-19 non sia stato sconfitto. Si riparte dunque, ma sempre in sicurezza. «Incoraggio gli spagnoli a pianificare le loro vacanze adesso. Inoltre, a partire da luglio, riprenderà l'ingresso dei turisti stranieri in Spagna in condizioni di sicurezza», ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in una conferenza sulle fasi di riaperture del Paese dall'emergenza coronavirus. «Garantiremo che i turisti non corrano alcun rischio e che non ci portino alcun rischio. Non c'è contrasto tra salute e affari», ha aggiunto.

I turisti dalla Germania e dalla Svizzera potranno attraversare l'Austria per raggiungere l'Italia. Come informa il sito del ministero degli Interni di Vienna, già adesso l'Austria può essere attraversata non facendo soste. Lo ribadisce anche Hermann Gahr, responsabile per i rapporti con l'Alto Adige del partito popolare Oevp. «Che l'Austria impedisca il passaggio ai turisti tedeschi che vogliono raggiungere l'Alto Adige è una favola che evidentemente è stata raccontata con uno scopo preciso», dice sulla stampa l'esponente del partito del cancelliere Kurz. In Germania gli avvisi per i viaggi all'estero, i cosiddetti sconsigli, restano comunque in vigore fino al 14 giugno. Intanto, la Francia impone un periodo di quarantena di 14 giorni, ma solo per tutti coloro che arrivano dalla Gran Bretagna.
Si tratta di una contromisura adottata in segno di «reciprocità» per la decisione di Londra di richiedere un isolamento di due settimane per chiunque arrivi dall'estero a partire dal prossimo 8 giugno, scrive il Guardian. 


La situazione è però ancora frammentata in Europa dove comunque, proprio come nel caso degli spostamenti tra regioni, continuerà il monitoraggio della situazione epidemiologica per evitare una ricaduta. A vigilare sarà l’Ecdc, l’Agenzia di Bruxelles per le malattie, che si occuperà di mappare il territorio della Ue e, in caso di necessità, bloccare i viaggiatori in entrata e in uscita da aree a rischio. Al momento però, in Paesi europei e non, sono ancora in vigore norme diverse, con controlli differenziati o inviti ad assumere un certo tipo di comportamenti. Talvolta viene anche imposta una quarantena preventiva di 14 giorni che renderebbe difficile programmare una vacanza. Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), «si va verso una progressiva riapertura, ma sarà importante tracciare gli arrivi per prevenire contagi di ritorno».
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