Da Aristotele a Sanremo, il camaleontico Achille Lauro si racconta in "16 marzo"

Da Aristotele a Sanremo, il camaleontico Achille Lauro si racconta in "16 marzo"
di Rita Vecchio
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Martedì 19 Maggio 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:33
Camaleontico. Sarà anche parola scontata, ma è quella che gli si addice di più. Dalla musica all’uso della scrittura sotto varie spoglie, Lauro De Marinis, ovvero l’Achille Lauro che nell’ultimo Festival è stato con Me Ne Frego “l’uno, nessuno, centomila” vestito Gucci che ogni sera meravigliava tutti con effetti speciali, pubblica un libro che esce oggi per Rizzoli. Tra frasi della Genesi a quelle di Aristotele, alle citazioni di Dante e della sua Divina Commedia, mette in versi più o meno brevi se stesso. Sogni, amore, ambizioni, successo, povertà, soldi, droga, fumo. Tutto in una notte, il 16 marzo, appunto (titolo anche dell’ultimo singolo uscito con il feat. Di Gow Tribe).
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