Coronavirus, prima vittima in Brasile: è stato d'emergenza. E Bolsonaro si fa un nuovo test. Mille detenuti fuggono dalle carceri

Gli incendi provocati durante la rivolta dei carcerati del penitenziario di Tremembe nello stato di San Paolo
Gli incendi provocati durante la rivolta dei carcerati del penitenziario di Tremembe nello stato di San Paolo
di Francesco Padoa
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Martedì 17 Marzo 2020, 23:21 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 02:24

Prima vittima per il coronavirus in Brasile, un Paese che solo ora comincia a prendere consapevolezza della gravità della situazione. La segreteria di Sanità dello Stato di San Paolo ha confermato che un residente della città omonima è morto ieri mattina. Secondo l'ultimo bilancio ufficiale, nello Stato di San Paolo si concentra il maggior numero dei casi di coronavirus confermati in Brasile, che in totale sono 321.

Il segretario esecutivo del ministero della Sanità brasiliano, Joao Gabbardo, ha dichiarato che il governo sta studiando l'importazione di test rapidi per il nuovo coronavirus. Gabbardo ha tuttavia precisato che non saranno cambiati i criteri adottati nell'attuale fase di mitigazione. Al momento quindi, a Rio de Janeiro e San Paolo, gli Stati più colpiti, saranno sottoposte a test solo le persone in gravi condizioni.Oltre al primo decesso, le autorità sanitarie di San Paolo stanno esaminando altri quattro casi di pazienti morti nella rete di unità dell'Ospedale Israelita Albert Einstein della città, che potrebbero essere legati anch'essi all'epidemia.

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Lo ha detto il responsabile della task force locale, David Uip, in una conferenza stampa. La prima vittima del coronavirus nel paese sudamericano, ha indicato Uip, era un uomo di 62 anni, che era stato ricoverato lo scorso 14 marzo. Questa persona soffriva di altri problemi di salute - diabete, ipertensione e iperplasia della prostata - e non era stato recentemente all'estero. 

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E proprio a San Paolo, dove si è registrata la prima vittima, e a Rio de Janeiro, è stato dichiarato lo stato d'emergenza per l'epidemia. Le misure prevedono, tra l'altro, la chiusura di scuole e università, limitazioni al trasporto pubblico, sanificazione di treni, bus e metropolitane, la sospensione della circolazione a targhe alterne per le auto private, la cancellazione di spettacoli pubblici. Lo stato di San Paolo ha invitato gli ultrasessantenni e le persone con gravi patologie cliniche a rimanere a casa per 15 giorni.

Attività ridotta anche nei tribunali, dove il personale over 60 è stato invitato a rimanere a casa, e blocco delle visite in carcere per due settimane. Nello stato di Rio de Janeiro, sono state sospese tutte le ferie del personale sanitario. Chiusa anche la celebre teleferica che porta al Pan di Zucchero, una delle attrazioni della città. Vietate anche le concentrazioni di persone in spiaggia. 

E mentre l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva si è messo in quarentena volontaria dopo essere ritornato in Brasile giovedì scorso, al termine di una tournée di 12 giorni in vari paesi europei (ma non si è sottoposto al test per il coronavirus), l'attuale presidente Jair Bolsonaro si è sottoposto al secondo test per il
coronavirus. Il primo test, venerdì scorso, aveva dato esito negativo. Il risultato è atteso per oggi.


Il governo brasiliano ha deciso di istituire un Comitato di crisi per la supervisione e il monitoraggio degli impatti dell'emergenza Covid-19. Il comitato agirà in coordinamento con il Gruppo esecutivo interministeriale sull'emergenza sanitaria pubblica di importanza nazionale e internazionale. Il comitato sarà coordinato dal ministro della Casa civile, Walter Souza Braga Netto, e avrà la partecipazione di altri 14 ministri.

Dell'organismo faranno parte, inoltre, il procuratore generale dell'Unione, André Mendon‡a; il presidente della Banca centrale, Roberto Campos Neto; il presidente del Banco do Brasil, Rubem Novaes; il ceo dell'Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria, Antonio Barra Torres; il presidente della Caixa Economica Federal, Pedro Guimaraes; il presidente della Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale, Gustavo Montezano; e la persona che sarà incaricata di coordinare il Centro operativo di emergenza per la salute pubblica della segreteria per la Sorveglianza sanitaria del ministero della Sanità.

 Il ministro dell'Economia, Paulo Guedes, ha annunciato un pacchetto di misure di emergenza volte a iniettare fino a 147,3 miliardi di reais (circa 26 miliardi di euro) nell'economia verdeoro nei prossimi tre mesi, nel tentativo di alleviare l'impatto del nuovo coronavirus. Tra le misure vi sono l'accesso ai prelievi dal Fondo di garanzia, l'anticipazione della tredicesima delle pensioni e la sospensione per tre mesi del pagamento di alcune tasse. Il ministro ha spiegato che fino a 83,4 miliardi di reais saranno assegnati ad azioni per la popolazione più vulnerabile. Altri 59,4 miliardi di risorse andranno invece al mantenimento dei posti di lavoro, mentre almeno 4,5 miliardi di reais serviranno per combattere direttamente la pandemia.


L'epidemia coronavirus ha causato anche un'altra emergenza, quella delle cerceri. Centinaia di detenuti sono fuggiti dai penitenbziari di varie città dello Stato di San Paolo, in alcune delle quali ci sono state rivolte, dopo che le uscite sono state sospese per il pericolo di contagio. «Più di mille prigionieri» sono fuggiti e ci sono state rivolte in almeno quattro prigioni lungo la costa e nell'entroterra dello Stato, centri di detenzione dove c'è una forte presenza dell'organizzazione criminale Primeiro Comando da Capital.

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