Meteorite solca i cieli dalla Corsica alla Croazia: ecco il percorso sull'Italia

Una ricostruzione della caduta di un bolide
Una ricostruzione della caduta di un bolide
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 12:14

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Di giorno non esistono rilevatori in funzione, quindi il percorso del bolide che ha solcato i cieli dell'Italia del Nord il 28 febbraio intorno alle ore 10,38 è stato riaggiornato in base alle testimonianze visive delle persone. Il passaggio del bolide è stato anche osservato dai satelliti statunitensi i cui dati sono stati poi acquisiti dal progetto PRISMA dell’Inaf.


Segnalazioni si sono avute in diverse regioni come Lombardia, Veneto Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Campania. Quindi l'immagine in alto rappresenta il nuovo percorso, ma come dicono gli stessi esperti: da prendere con beneficio di inventario, fatto dalla meteora  «Si tratta di una soluzione molto approssimata .-commenta l'astronomo Albino Carbognani-, le osservazioni visuali non sono adatte per ottenere una buona triangolazione, quindi la mappa va presa con beneficio di inventario».

Se fosse caduto di notte avrebbe illuminato il cielo a giorno. In un primo momento si è pensato che fosse finito in mare, nell'Adriatico, ma poi il bolide osservato sul Nord Italia, che ha lasciato scie luminose segnalate sia in Friuli che in Umbria, è caduto ancora più a Est grazie alla testimonianza casuale di un automobilista croato. E' stato definito IT20200228 lettere e cifre non sono altro che le iniziali della nazione (IT Italia) l'anno (2020), il mese (02) e infine il giorno (28). Il successivo approfondimento fatto dagli esperti, dunque, ha poi localizzato la caduta della meteora in Croazia (vedi la mappa sotto).
 



 


 Daniele Gardiol, coordinatore nazionale di Prisma (Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) parla a caldo. «Abbiamo ricevuto questa mattina tantissime segnalazioni amatoriali, da Trieste alle regioni dell'Italia centrale, sul sito di Prisma con pubblicazioni di video che mostrano una scia luminosa. Noi non ci siamo ancora allertati per fare i calcoli precisi sulla traiettoria, perché ci servono ulteriori dati», ha precisato il ricercatore. Sulla base delle immagini e dei video pubblicati ha poi concluso, «si capisce che il bolide, cioè la scia luminosa, è stata generata da un piccolissimo asteroide, o meglio un bolide molto probabilmente roccioso perché è esploso a contatto con l'atmosfera».

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LE TESTIMONIANZE
«Sembrava una stella cometa luminosissima che cadeva dietro le colline. Una cosa mai vista, da film. Una luce molto vistosa nonostante era pieno giorno. L'effetto ottico è stato come se cadesse dietro le montagne in zona Valfabbrica»,  il racconto di un automobilista umbro, che stava guidando la sua macchina sulla Perugia-Ancona, in direzione Marche. All'inizio, tra coloro che non hanno mai assistito ad un fenomeno del genere, si era prefigurata l'ipotesi di qualche non meglio precisata esercitazione militare di Paesi confinanti, ipotesi smentita dalla Questura di Trieste e dagli stessi astronomi.


La traiettoria del bolide IT20200228 proiettata sulla superficie terrestre ottenuta in base alle osservazioni visuali (Crediti: Progetto PRISMA).


PARLA L'ASTRONOMO
«Considerata la luminosità del fenomeno -ha commentato l'astronomo Albino Carbognani-, doveva trattarsi di un meteoroide con un diametro di circa 1-2 metri ed è molto probabile che qualche frammento sia giunto al suolo. Purtroppo, con le sole osservazioni visuali è praticamente impossibile stabilire le coordinate dell'area di caduta. Se il bolide fosse stato notturno avrebbe illuminato il cielo a giorno e con i dati della rete PRISMA si sarebbe potuto identificare lo strewn field e organizzare una ricerca sul campo. Una meteorite può essere dietro l'angolo, Cavezzo docet».

DIFFERENZE TRA METEORE E BOLIDI
Le meteoriti sono dell’ordine di qualche millimetro, polvere, granelli , mentre i bolidi possono avere una massa tra i 10 e i 100 chilogrammi e non sono poi un fenomeno così raro. Non si hanno molte informazioni su quanti di questi oggetti cadono sulla Terra, la maggior parte del pianeta è ricoperta dagli Oceani e, dunque, le osservazioni si limitano alle terre emerse. I bolidi entrano nella nostra atmosfera a velocità molto elevata, anche a 260.000 Km/h, e lasciano una scia di luce della durata di qualche secondo: dal bianco al rosso, dal verde all’arancione al giallo. Sono stati osservati anche bolidi che sono esplosi in cielo con lampi spettacolari.
Sugli oggetti che potrebbero venire a contatto con la Terra esiste un’elaborazione statistica. Un evento come quello capitato nel 1908 sulla taiga siberiana a Tunguska, quando un oggetto di 20/30 metri di diametro esplose nell’atmosfera, può capitare una volta ogni secolo. Ma si tratta di statistiche.


Il bolide IT20200228 in un frame di un video ripreso da Zagabria da Tomislav Čar


Sempre lo stesso bolide ripreso fortuitamente da Mauro Conforti da Matelica nelle Marche



 

enzo.vitale@ilmessaggero.it

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