Coronavirus, l'Oms: «Vaccino entro 18 mesi, minaccia peggiore del terrorismo». Covid-19 nome ufficiale

Coronavirus, migliorano i due cinesi allo Spallanzani. Speranza: «Nessuno stop a Schengen»
Coronavirus, migliorano i due cinesi allo Spallanzani. Speranza: «Nessuno stop a Schengen»
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Martedì 11 Febbraio 2020, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 07:33

Coronavirus, sono previsti tempi lunghi per la realizzazione del vaccino. Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OmsTedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing a Ginevra ha detto che «il primo vaccino per il coronavirus potrebbe essere pronto in 18 mesi. Dobbiamo perciò fare di tutto e usare le armi a nostra disposizione per combattere il virus», ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Oms:
«Virus è una minaccia peggiore del terrorismo». «Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico: il mondo si deve svegliare e considerare questo virus come il nemico numero uno». Lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing quotidiano con la stampa a Ginevra sul Coronavirus.

Oms dà il nome alla malattia: Covid-19. «Abbiamo un nome» per il Coronavirus, è Covid-19. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in un briefing di aggiornamento con la stampa a Ginevra.


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Migliora la coppia di coniugi cinesi ricoverata allo Spallanzani. Migliora la coppia di cinesi contagiata dal coronavirus e ricoverata allo Spallanzani di Roma. «La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan e positivi al test è tuttora in terapia intensiva. Presentano entrambi un lieve miglioramento delle condizioni generali. In maniera particolare, il paziente maschio presenta una riduzione del supporto respiratorio, con partecipazione attiva alla respirazione. La prognosi resta riservata», fa sapere lo Spallanzani nel bollettino quotidiano.

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Oms dà il nome alla malattia. «Abbiamo un nome» per il Coronavirus, è COVID- 19. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in un briefing di aggiornamento con la stampa a Ginevra.

Lo Spallanzani fa sapere inoltre che «il cittadino italiano, trasferito giorni fa dalla struttura dedicata della Città Militare della Cecchignola e con infezione confermata da nuovo coronavirus, continua ad essere in buone condizioni generali». Intanto
«continua la quarantena per le 20 persone che sono state contatti primari dei due coniugi cinesi», ovvero la comitiva di turisti cinesi della quale facevano parete la coppia di cinesi ricoverata.

Allo Spallanzani «sono stati valutati, ad oggi, 58 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 46, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Tredici pazienti sono tuttora ricoverati. Tre - è specificato - sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 9 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato. Un solo paziente rimane comunque ricoverato per altri motivi clinici».

 


Il ministro Speranza. «Serve un coordinamento più forte dei paesi dell'Unione europea, davanti al rischio per la salute l'Europa deve essere unita». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in audizione al comitato parlamentare su Schengen, sottolineando che ribadirà tale richiesta al vertice dei ministri della Salute che si terrà, sollecitato dall'Italia, che si terrà giovedì prossimo a Bruxelles.

Gli scienziati. Circa 400 scienziati prendono parte all'incontro internazionale di due giorni a Ginevra sull'emergenza del coronavirus. «Con il 99% dei casi in Cina, ciò rappresenta ancora un'emergenza per quel Paese ma rappresenta una grave minaccia per il resto del mondo», ha dichiarato il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus all'inizio dell'incontro. «Ciò che conta di più è fermare l'epidemia e salvare vite. Con il vostro supporto, è quello che possiamo fare».

I controllati in aeroporto. In una settimana sono stati controllati con le procedure sanitarie per contrastare la diffusione del coronavirus 639.360 passeggeri arrivati negli aeroporti italiani. Dai dati del Dipartimento della Protezione Civile emerge inoltre che in una settimana sono stati 5.412 i voli monitorati mentre nella sola giornata di ieri sono state effettuate verifiche su 134.737 passeggeri e 1.190 voli. I controlli disposti dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli sono partiti il 5 febbraio. Attualmente sono impegnati negli scali oltre 800 tra medici e volontari: il sistema di monitoraggio prevede l'impiego di team misti composti da personale medico dell'Ufficio di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf) e da volontari delle organizzazioni nazionali e regionali di protezione civile e della Croce Rossa Italiana, con il supporto dei presidi medici aeroportuali. 

«Per avere un'idea dell'attuale tasso di mortalità del nuovo coronavirus bisogna fare delle distinzioni. Se lo zoom si fa su Wuhan e la provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia, la percentuale è del 3%. Se invece riguarda il resto della Cina la percentuale scende al 4 per mille. Numero uguale per il resto del mondo». A fare il calcolo percentuale sulla base dei dati ufficiali è Luigi Ventura, professore ordinario di Economia Politica dell'Università Sapienza di Roma. 


NEL MONDO
Un caso di nuovo coronavirus è stato registrato nella contea di San Diego, in California, portando a 13 i contagi in tutti gli Stati Uniti. Lo riferiscono i media americani, secondo cui l'ultimo caso riguarda una persona evacuata nei giorni scorsi da Wuhan, epicentro del focolaio, e in quarantena per un periodo di 14 giorni nella base dei Marines a Miramar. Il paziente al momento sta bene e presenta sono minimi sintomi dell'infezione. Gli altri 12 casi di contagio negli Stati Uniti sono stati registrati per la maggior parte in California e poi in Arizona, Illinois, Massachusetts e nello stato di Washington.

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È salito a 1.016 l'ultimo bilancio delle vittime causate dall'epidemia di nuovo coronavirus in Cina. Ne hanno dato notizie le autorità sanitarie di Pechino, dopo che ieri sono morte oltre 100 persone, un numero maggiore rispetto al giorno precedente, quando si erano contate 97 vittime. La commissione sanitaria nazionale ha specificato che 103 delle ultime 108 vittime sono state registrate nella provincia di Hubei, focolaio del virus. Sono invece saliti a 37.626 i contagi.

 
 
 

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