Oggi serrata anti-smog, il pasticcio di Roma: «Stop a tutti i diesel»

Serrata anti-smog, il pasticcio di Roma: «Stop a tutti i diesel»
Serrata anti-smog, il pasticcio di Roma: «Stop a tutti i diesel»
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 13 Gennaio 2020, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 16:41

Non ci sono precedenti (salvo che per le domeniche ecologiche) a Roma, anche perché lo smog, l’inquinamento atmosferico, non aveva raggiunto livelli così alti e preoccupanti negli ultimi tre anni. Eppure la decisione paventata domenica e confermata ieri pomeriggio dal Campidoglio rischia di bloccare la Capitale. La sindaca Virginia Raggi, tenuto conto dei valori delle polveri sottili e dei livelli segnati dalle singole centraline monitorate in questi primi giorni del 2020 dall’Arpa Lazio, ha deciso di bloccare tutti i veicoli diesel, compresi quelli meno inquinanti – ovvero gli Euro 6 – per la giornata di oggi. 

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Una decisione che non conosce uguali neanche in altre città italiane dove comunque in questi giorni, le rispettive amministrazioni comunali hanno varato anch’esse delle limitazioni al traffico ma – è il caso ad esempio di Torino – fino agli Euro 5 o come Milano fino agli Euro 4. La situazione a Roma, però, sembra molto più complicata per via del numero di vetture circolanti, per gli impianti di riscaldamento attivi e, infine, per l’assenza di piogge che si protrae da oltre 10 giorni. 
Nella Capitale – dati dell’Aci alla mano – verrà bloccato quasi un milione di auto. Di queste, 659.979 sono alimentate a gasolio e nonostante l’interdizione per gli Euro 3 scattata nel novembre scorso (parliamo di 230 mila vetture vietate nelle zone all’interno del Grande raccordo anulare) i livelli di pm10 non sono poi migliorati così notevolmente. 





I VALORI
L’Arpa lo ha definito «inquinamento perdurante» e nei primi 12 giorni del 2020 i valori registrati dalle singole centraline hanno toccato le stelle. Soltanto domenica, ad esempio, quattro centraline su 13 avevano sforato il limite di 50 microgrammi giornalieri previsti per legge mentre le altre avevano registrato valori che non scendevano, in media, sotto i 40 microgrammi. Zone urbane come il Tiburtino, ad esempio, e una parte notevole del quadrante Est della Capitale sono risultate inquinatissime.  


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Per dieci giorni su dodici la centralina ha segnato valori oltre il limite. Un primato questo che cresce di anno in anno se si pensa che sempre la centralina di Tiburtina nel 2018 aveva sforato i limiti 22 volte e lo scorso anno 32, fermandosi sempre sotto la soglia di 35 sforamenti permessi dalle norme in vigore ogni anno ma dimostrando come, con il passare del tempo, la situazione sia peggiorata. Non va meglio per altre zone come Cinecittà o Prenestino e San Giovanni. Nell’ordinanza firmata ieri pomeriggio dalla prima cittadina – che ha alzato un vespaio di polemiche con le associazioni ambientaliste e i gruppi di opposizione compatti nel criticare il provvedimento – il blocco per le vetture a diesel private sarà sfalsato.

LE REGOLE
A fermarsi per l’intera giornata – dalle 7.30 alle 20.30 – saranno i veicoli (ciclomotori compresi) Euro 1 ed Euro 2. Mentre gli Euro 3, gli Euro 4 e successivi (fino dunque agli Euro 6) dovranno fermarsi dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Taxi, bus, Ncc, autoambulanze e molte altre categorie sono state esentate. Limitazioni anche per gli impianti di riscaldamento: accensione per un massimo di 8 ore (e non più 12) con livelli non superiori ai 18 gradi. Ovviamente nel provvedimento si legge che saranno garantiti i controlli, affidati alla polizia locale. Difficile credere che si riescano a bloccare e multare tutti i potenziali irregolari considerato il numero di agenti in servizio e le mansioni che dovranno comunque essere garantite. In sostanza, tutto il corpo o quasi – considerato il perimetro del divieto – dovrebbe essere impiegato per scongiurare possibili (e forse certe) irregolarità. 
Sempre la sindaca Raggi – già domenica scorsa – ha suggerito ai cittadini di muoversi in città usando i mezzi del trasporto pubblico ma l’Atac non garantirà un aumento di corse. In strada circoleranno sempre gli stessi bus che giornalmente non arrivano alle 1.400 unità e che comunque nel 60% dei casi sono alimentati proprio a gasolio giacché appena 400 mezzi camminano usando il metano e i veicoli elettrici non arrivano a 30 unità. 

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