Governo, giustizia prima grana sul tavolo di Conte. Poi il nodo sicurezza

Governo, giustizia prima grana sul tavolo di Conte. Poi il nodo sicurezza
Governo, giustizia prima grana sul tavolo di Conte. Poi il nodo sicurezza
di Diodato Pirone
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Lunedì 30 Dicembre 2019, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 14:33

Sarà la giustizia, e in particolare la prescrizione, la prima tappa dello slalom di gennaio di Giuseppe Conte. Tappa spinosissima, perché M5S, Pd e Iv viaggiano su binari diversi e il rischio è che lo stallo sulla riforma Bonafede inquini sul nascere il confronto nel governo dal quale il presidente del Consiglio vuol far ripartire la sua agenda. Del resto, nonostante nella conferenza di fine anno abbia dato un suo imprinting alla direzione del governo giallorosso, la maggioranza resta fragile. Con l'ombra di un nuovo gruppo di maggioranza alla Camera che resta un'ipotesi sul tavolo.

Il capo del governo arriverà al vertice sulla giustizia previsto il 7 gennaio dopo aver completato l'insediamento di nuovi ministri alla Scuola e all'Università e Ricerca, Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi. Fra gli altri temi caldi in agenda quello della correzione dei decreti Salvini che però probabilmente non sarà affrontato prima delle elezioni regionali del 26 gennaio. Prima arriveranno altri nodi al pettine come quello del futuro dell'Ilva, l'Alitalia e il rebus concessioni con i 5Stelle che premono per la revoca della Concessione ad Autostrade e il Pd che ha una posizione più cauta. Intanto esplode l'ennesima mini-polemica con l'esponente pugliese dei 5Stelle. Barbara lezzi che su Repubblica.it chiede le dimissioni del ministro dell'Agricoluta, Teresa Bellanova, anch'essa pugliese ma di Italia Viva, che ha proposta l'abolizione del Reddito di Cittadinanza.

Governo, il Milleproroghe

Prescrizione
Maggioranza divisa, vertice il 7 gennaio

Il nodo non è ancora stato sciolto. La riforma voluta dal Guardasigilli Alfonso Bonafede entrerà in vigore mercoledì prossimo, quando, di fatto, dal primo grado di giudizio la prescrizione verrà abolita. E se il Pd punta ancora a intervenire per modificare la norma, smontando il provvedimento che aveva visto scontrarsi anche Lega e Cinquestelle, Conte prova ad aggirare l’ostacolo, considerando che gli effetti non arriveranno prima di due o tre anni. La questione sarà comunque affrontata in un vertice concocato a palazzo Chigi per il 7 gennaio. 

 



Fisco
Da luglio il taglio per i dipendenti poi cambia l’Irpef

Da luglio dovrebbe scattare il taglio delle tasse sul lavoro per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35 mila euro l’anno: di fatto si tratterà di una detrazione destinata ad assorbire, estendendolo, l’attuale bonus 80 euro. Per questa voce sono stati stanziati tre miliardi nel 2020. Subito dopo il governo inizierà a lavorare sulla più complessiva riforma dell’Irpef. L’obiettivo è la riduzione del carico fiscale, da realizzare compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica; il ridisegno dell’imposta passerebbe per una riduzione dell’attuale numero di aliquote.

Migranti
I rilievi sollevati dal Colle ai testi dei giallo-verdi

L’intenzione di modificare i decreti sicurezza, varati dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, dovrebbe concretizzarsi in tempi brevi. Il premier Conte è tornato ad annunciarlo e a ricordare che è uno dei 29 punti del programma di governo. La direzione è quella indicata dal Presidente della Repubblica Mattarella che aveva rilevato due criticità: la prima riguardava l’ammenda amministrativa, che arriva fino a 1 milione di euro, per chi salva i migranti. L’altra invece si riferiva al rispetto dei trattati internazionali. Questioni sulle quali Di Maio continua a nutrire dubbi.

Concessioni
Duro confronto con Autostrade sulla revisione

Una volta entrato in vigore il decreto Milleproroghe - che in materia di concessioni autostradali prevede in caso di revoca il subentro di Anas e indennizzi ridotti- l’esecutivo potrebbe provare a riavviare la trattativa con Autostrade per l’Italia, ma sfruttando la propria posizione di forza. L’obiettivo è quello di arrivare ad una profonda revisione della convenzione che regola i rapporti con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con stringenti impegni del concessionario in tema di investimenti, pedaggi e standard di sicurezza. Sullo sfondo resta comunque il rischio di una battaglia legale.

Riforme
Legge elettorale in Parlamento e referendum

Il referendum per introdurre il sistema elettorale maggioritario di Salvini, dopo aver ha ottenuto l’ok della Corte di Cassazione, attende il via libera della Corte Costituzionale. Il quesito era stato depositato a settembre dall’ex Ministro dell’Interno e da otto Consigli regionali. Se la Consulta lo ammetterà potrebbe diventare più complicato l’iter di riforma elettorale che la maggioranza ha faticosamente avviato anche se un’intesa ancora non c’è. Favorevoli ad un ritorno al proporzionale con sbarramento, sono infatti il M5S, IV e Leu mentre il Pd resiste e, insieme alla Lega, attende la Consulta.

Alitalia
Tempo sei mesi per la soluzione. Il caso esuberi

Il nuovo commissario Giuseppe Leogrande ha tempo fino a giugno per avviare la ristrutturazione di Alitalia, partendo da una nuova holding. Poi dovrà trovare l’acquirente, tra Delta-Air France e Lufthansa, se davvero sarà una corsa a due. Sarà la diversa articolazione del gruppo a permettere di affrontare il principale nodo della compagnia: gli esuberi. Perché il 400 milioni del prestito ponte servono a garantire l’operatività fino a settembre, ma non certo a dotare la compagnia degli investimenti necessari per lo sviluppo. Risorse che solo nuovi partner industriali possono garantire.

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