Cittadinanza, chi vince? Quella francese è la migliore, Italiana settima ma prima degli Usa

Cittadinanza, chi vince? Quella francese è la migliore, Italiana settima ma prima degli Usa
Cittadinanza, chi vince? Quella francese è la migliore, Italiana settima ma prima degli Usa
di Giampiero Valenza
3 Minuti di Lettura
Sabato 23 Novembre 2019, 18:28
Quella francese è la migliore nazionalità del mondo. Batte persino quella tedesca (arrivata seconda) e quelle del Nord Europa (terza l’Olanda e poi a seguire la Danimarca, la Norvegia, la Svezia, l’Islanda e la Finlandia). Settima è l’Italia che in classifica è subito sopra il Regno Unito, l’Irlanda, la Spagna, il Belgio, la Svizzera. A dirlo è il Quality of nationality index (Qni), l’indice di qualità della nazionalità che analizza lo status di cittadino di ogni Paese. Di fatto, va a considerare fattori che passano dai diritti turistici (viaggiare senza visto, per esempio), alla possibilità che viene data di potersi stabilire all’estero e lavorare, fino a valori come la forza economica dello Stato. La classifica di quest'anno fotografa la situazione del 2018.

Per quanto riguarda l’indice generale la Francia è ormai prima dal 2011. Il suo punteggio è dell’83,5% (in lieve calo rispetto al 2017, quando era all’83,8%). Anche l’Italia ha mantenuto la sua settima posizione ottenuta nell'anno precedente (nel 2015 era in dodicesima, nel 2016 all’ottava e ha continuato a fare passi in avanti). Il suo punteggio è però in calo (nel 2018 si è attestata sull’80,7% e nel 2017 era invece all’81,2%). In risalita anche gli Stati Uniti d’America (oggi sono 25esimi, nel 2016 erano alla ventinovesima posizione). «La posizione relativamente povera» degli Usa «è dovuta principalmente alla sua bassa libertà di insediarsi rispetto agli Stati membri dell'Ue», spiegano dal Qni. 

La Cina è al al 56esimo posto, con un miglioramento di quattro posizioni rispetto allo scorso anno e la Federazione Russa sale di 2 posizioni e si attesta al 62esimo. Gli Emirati Arabi Uniti hanno raggiunto il livello più alto di sempre, assicurandosi la quarantaduesima posizione.

In coda alla classifica, lo Yemen (155esimo), la Siria (156esima), il Sudan del Sud (157esimo), l’Afghanistan (al 158esimo).

La Brexit mette a dura prova Londra e il valore della sua nazionalità. “Il Regno Unito potrebbe essere in procinto di stabilire un record mondiale per minare profondamente la qualità della sua nazionalità senza avere alcun conflitto violento – spiega Dimitry Kochenov, che con Christian H. Kaelin ha creato l’indice - A seconda del risultato ancora da determinare della Brexit, il Regno Unito potrebbe cadere dal gruppo d'élite di nazionalità di ‘qualità molto elevata’ a quello della fascia ‘di alta qualità’". "Una Brexit veramente ‘dura’ comporterebbe” una nazionalità, per il Regno Unito “che non conceda” la possibilità “di insediamenti britannici o con diritti di lavoro in nessuna delle giurisdizioni dell'Ue o di Svizzera, Norvegia e Islanda. Sebbene improbabile – aggiunge Kochenov - nello scenario peggiore e in base alla recessione economica causata dalla Brexit, il Regno Unito potrebbe eventualmente cadere ulteriormente e raggiungere il livello di ‘media qualità’ accanto a Cina e Russia”.

Per la classifica legata alla libertà di poter viaggiare, invece, l’Italia va un po’ meglio (e va insieme ai cugini d’Oltralpe). In testa c’è il Giappone, seguito da Germania e Singapore. Al quarto posto la Finlandia e, a pari merito al quinto, la Danimarca, la Francia, l’Italia, la Spagna e la Svezia.
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