Selvaggia Lucarelli, post al vetriolo contro Barbara D'Urso: «Chi si serve della malattia mentale per aumentare lo share...»

Selvaggia Lucarelli, post al vetriolo contro Barbara D'Urso: «Chi si serve della malattia mentale per aumentare lo share...»
Selvaggia Lucarelli, post al vetriolo contro Barbara D'Urso: «Chi si serve della malattia mentale per aumentare lo share...»
di Emiliana Costa
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Martedì 15 Ottobre 2019, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 18:56

Selvaggia Lucarelli, post al vetriolo contro Barbara D'Urso: «Chi si serve della malattia mentale, per aumentare lo share...». La giudice di Ballando con le Stelle ha appena condiviso un post su Facebook prendendo spunto dal film Joker, in cui si parla della solitudine delle persone con problemi mentali «in un mondo che ringhia e deride i deboli e le loro fragilità».

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Ma in un passaggio del lungo post, Selvaggia Lucarelli passa a parlare dell'ospitata di Sara Tommasi a Live Non è la D'Urso, domenica scorsa: «Domenica sera poi mi è parso di assistere davvero a una scena di joker, dove joker era Sara Tommasi (senza la consapevolezza di Joker nella scena finale) e Barbara D’Urso il cinico conduttore Franklin. Sara Tommasi soffre di bipolarismo da molti anni. Il bipolarismo è un disturbo psichiatrico che si può gestire con farmaci, ma che non si può curare in via definitiva. È una psicosi terribile i cui sintomi sono spesso autodistruttivi. Si passa dalla depressione all’euforia, si attraversano periodi di lucidità alternati a periodi con allucinazioni, paranoie, bulimia sessuale, pensieri suicidi. Si diventa fragili e si finisce in balia di se stessi e di approfittatori. Capita spesso che chi ne soffre finisca per drogarsi o abusare di alcol, aggravando la sua situazione. Tutto questo, e anche di più, è successo a Sara Tommasi negli ultimi anni. È andata a Non è la D’Urso per raccontare l’inferno e la rinascita, il desiderio di cancellare dal web, aiutata da agenzie che si occupano di “reputation”, le foto e i video degradanti di quel periodo buio. Perché se ne vergogna, perché è stata sfruttata».

E continua: «Solo che la scheda che la presentava in tv era, tra le altre cose, un collage di sue foto con l’aria sfatta e lo sguardo perso, foto con la gonna tirata su per strada, foto senza slip in luoghi pubblici. La voce narrante sottolineava le parole “hard” e “porno”. La conduttrice Barbara D’Urso ha indugiato per buona parte dell’intervista sui film porno, facendo osservazioni come “Ma hai fatto film come quelli con Rocco Siffredi?” o “Per anni ti abbiamo vista mezza nuda per strada che ti alzavi il vestito senza mutande!”, “Hai messo da parte un po’ di soldini ma non con i porno vero?” e ancora “Il bipolarismo è finito totalmente o no?”, dimostrando non solo di voler insistere sull’aspetto più pruriginoso - quello per cui la Tommasi vorrebbe l’oblio - ma di aver intervistato una ragazza affetta da disturbo bipolare, senza essersi neppure informata sulla malattia. “Ora che sei guarita..”, le ha detto a un certo punto. “Non posso guarire” l’ha interrotta correttamente la Tommasi. Perché no, dal bipolarismo non si guarisce. E neppure da un certo cinismo mascherato da buone intenzioni che si serve della malattia mentale per alzare lo share. Il consenso in politica. Il volume delle risate». Al momento, Barbara D'Urso non avrebbe risposto al post.

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