Reddito cittadinanza, in Ciociaria accolte oltre 8mila domande

Reddito cittadinanza, in Ciociaria accolte oltre 8mila domande
di Domenico Tortolano
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Martedì 27 Agosto 2019, 13:10
Acquafondata, uno dei più piccoli centri di montagna d'Italia e del Lazio, figura, a sorpresa, tra i 25 comuni italiani con più domande di reddito di cittadinanza accolte per abitante. Si colloca, infatti, al quarto posto, subito dopo tre comuni calabresi, con 18 domande accolte pari al 67,7% in relazione ai 266 abitanti. In questa speciale classifica di comuni piccoli figurano per il Lazio solamente due centri della provincia romana, Vivaro Romano e Saracinesco.
In tutta la provincia di Frosinone, a fronte delle oltre 10mila domande, sono stati 8.733 residenti a versi riconosciuto il reddito di cittadinanza.

IL SINDACO: «IL LAVORO NON C'È»
Acquafondata, situata a circa mille metri d'altezza e costruita più di mille anni fa dai monaci benedettini di Montecassino, è famosa per la sagra degli gnocchi e per il festival della zampogna, risalenti all'inizio degli anni '60. Dice il sindaco Antonio Di Meo, alla guida dell'ente da più di 30 anni con brevi interruzioni: «Non conoscevo questi dati. In questi piccoli paesi di montagna il lavoro è minimo e perciò i giovani se ne vanno. Il paese da anni si sta spopolando. Chi ha i figli si trasferisce a Cassino per le scuole e per l'Università, oppure vanno a Roma. Qui sono rimasti solo gli anziani. D'estate ritornano le famiglie che vivono sparse in Italia e nel mondo». Chi sono i 18 che da marzo scorso percepiscono il reddito voluto dai Cinque Stelle? «Non solo giovani disoccupati - risponde Di Meo - ma anche persone di mezza età che hanno perso il lavoro».

GLI ALTRI CENTRI
Cosa accade invece negli altri Comuni della provincia?
A Frosinone sono 1001 i soggetti che ricevono il reddito variabile da 50 a 500 euro al mese, a seconda della condizione reddituale. Segue Cassino con 755 su 36 mila abitanti e poi Sora con 501, Anagni con 310. E così via. Tra i piccoli comuni, a Viticuso (300 abitanti) sono 8 e lo stesso numero a Belmonte Castello.
In Val Comino ad Atina sono 67 e 10 a Casalattico, il comune di 500 abitanti, che ha dato i natali a Sir Charles Forte. Appena 5 a San Biagio Saracinisco (321 abitanti). Sono 157 a Cervaro al confine con Cassino e a Piedimonte san Germano, il paese della Fiat, 155. Nella valle dei santi sono 20 a S.Ambrogio sul Garigliano, 32 a S.Andrea e 28 a S.Apollinare e 62 a San Giorgio a Liri. Sono appena 5 a Terelle famosa per la sagra delle castagne e 6 a Filettino, entrambi oltre i mille metri d'altezza.

GLI IMPORTI
Secondo i sindaci si tratta di un primo bilancio attendibile di questo strumento di contrasto alla povertà. Ma non si conoscono ancora i dati sulla soddisfazione o meno degli importi che ricevono. Sono variabili da persona a persona, a seconda se proprietari di case o di altri redditi minimi. Comunque vanno da 49 euro fino a 500-600. Pochi quelli che ricevono l'importo pieno di 780 euro.

LAVORI SOCIALMENTE UTILI
Dice il sindaco di Cassino Enzo Salera: «Su 36 mila abitanti sono 755 gli aventi diritto di questo reddito speciale, una percentuale bassa. Comunque ci sono persone e famiglie che vivono in condizioni difficili». La Caritas qualche anno fa aveva segnalato circa 700 famiglie in condizioni di disagio.
I comuni, però, sono in attesa dei decreti attuativi per assumere attraverso gli uffici di collocamento quei disoccupati, percettori di reddito, per far svolgere i lavori socialmente utili. A Cassino sarebbero in graduatoria ben 149 persone per una decina di progetti di manutenzione in città.
 
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