Roma, carabiniere ucciso a coltellate. Due giovani fermati: uno confessa

Roma, carabiniere ucciso: due fermati Uno confessa: «Sono stato io»
Roma, carabiniere ucciso: due fermati Uno confessa: «Sono stato io»
di Elena Panarella
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Venerdì 26 Luglio 2019, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 00:16

Un carabiniere di 35 anni, Mario CerciellRega, vicebrigadiere, è stato ucciso a Roma mentre tentava di fermare due ladri che avevano derubato un uomo del borsello. Un altro è rimasto ferito. L'episodio è avvenuto in pieno centro a Prati. Poco dopo le 18, dopo una lunga giornata di indagini, gli inquirenti hanno provveduto ad eseguire due fermi. I fermati sono due giovani. 

In serata uno dei due cittadini americani fermati per l'omicidio del vicebrigadiere ha ammesso le proprie responsabilità, affermando di essere lui l'autore materiale dell'accoltellamento. Si tratta della persone con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.

Erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi americani si erano recati a Trastevere per acquistare sostanze stupefacenti: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati, hanno strappato la borsa allo spacciatore che conteneva il suo telefono cellulare. L'uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all'orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali. 


I due sono stati portati al nucleo operativo dei carabinieri di via In Selci dove si è svolto l'interrogatorio ad opera del procuratore aggiunto Michele Prestipino, dell'aggiunto Nunzia D'Elia e del pm Sabina Calabretta.

Sarebbero stati incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e da alcune testimonianze i due ventenni americani fermati nell'ambito delle indagini sull'omicidio del vice brigadiere Mario 
Cerciello Rega. I due studenti statunitensi sono stati interrogati nella caserma dei carabinieri di via Inselci. I due sono stati rintracciati in tarda mattinata in un albergo poco distante dal luogo dell'aggressione.

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«Questa vicenda appare più complessa di un banale cavallo di ritorno». È quanto filtra da ambienti investigativi in relazione al furto che ha causato l'operazione nella quale è stato ucciso il vice brigadiere Cerciello Rega. In sostanza da quanto si apprende le indagini vanno avanti non solo per appurare la dinamica dell'omicidio ma anche per accertare le modalità e le finalità del furto della borsa sottratta un cittadino a Trastevere.


(Nella foto i due ragazzi bloccati in hotel a Prati)

Funerali lunedì. I funerali di Mario Rega Cerciello saranno celebrati lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. Lo si apprende dal Comune di Somma Vesuviana.
 



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Le indagini. I due giovani avevano una stanza all'hotel LeMeridien Visconti di via Cesi. I due sono stati raggiunti dai carabinieri in tarda mattinata. Ed è stato portato via anche uno zainetto nero. Il sospetto è che facciano parte della gang che ha messo in atto il crimine del "cavallo di ritorno", ovvero chiedere soldi in cambio della restituzione della merce rubata.



La vittima del furto, un'italiano, era stato borseggiato martedì sera dietro piazza Cavour. Subito dopo il colpo l'uomo ha chiamato il proprio telefonino per cercare di recuperare almeno la borsa con i documenti e le chiavi di casa. A rispondere, però, sono stati proprio i due balordi che hanno tentato di estorcere alla vittima un po' di soldi. A quanto ricostruito, i due uomini ora ricercati avevano richiesto cento euro in cambio della restituzione del borsello rubato. Quello che in gergo si chiama «cavallo di ritorno». All'appuntamento fissato giovedì notte dai due poco lontano dal luogo del borseggio, in via Pietro Cossa, la vittima è andata accompagnata dai carabinieri che avevano preparato la trappola.​

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Una volta iniziato lo scambio, i militari sono intervenuti per tentare di bloccare i due uomini. Ne è nata una feroce collutazione. Uno dei malviventi, per tentare la fuga, ha estratto un coltello colpendo più volte uno dei militari. Il vicebrigadiere si è accasciato a terra, mentre gli altri colleghi, uno dei quali è rimasto ferito, tentavano inutilmente di fermare i banditi.
 


Immediato l'intervento di altre pattuglie e dell'ambulanza. Il vicebrigadiere, trasportato d'urgenza al Santi Spirito, è morto poco dopo il ricovero. Almeno sette i fendenti che lo avrebbero colpito, uno dei quali vicino al cuore. Nel corso delle ricerche gli investigatori hanno estratto da una grata un oggetto appuntito, simile a un punteruolo. Resta da capire se sia riconducibile all'omicidio. Come del resto il comune coltello da cucina che è stato estratto dal fondo di un'altra grata sul lato opposto del palazzo, all'altezza del civico 54 di via Belli. 
 
 

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha subito twittato la notizia: «Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un Carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa».
 
«Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio - ha scritto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta -.
Stringo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all'Arma dei Carabinieri e a tutti agli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!». 

 
SI ERA SPOSATO 43 GIORNI FA
«Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama 'cavallo di ritornò». Lo scrive l'Arma dei Carabinieri su Facebbok. «Ma quei numeri non sono freddi - continua il post -, sono il conto di un'esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l'infinito». «Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio», conclude l'Arma.

 

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