Libia, il ministro: si valuta rilascio di tutti i migranti. Sarebbero circa 7.000

La Libia valuta il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione
La Libia valuta il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione
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Giovedì 4 Luglio 2019, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 19:25

La Libia valuta il rilascio di tutti i migranti al momento nei centri di detenzione del Paese: sarebbero circa 7.000. Il governo libico del premier Fayez al Sarraj «dopo il massacro a Tajoura sta considerando il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione, perché la loro sicurezza non può essere garantita», ha detto il ministro dell'Interno Fathi Bashagha, come riferisce The Libya Observer.

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Bashaga ha anche evidenziato che il governo di concordia nazionale è obbligato a proteggere tutti i civili, ma gli attacchi ai centri di detenzione con jet F-16 vanno oltre le capacità del governo di proteggerli.
 

 

Dovrebbe riguardare 6-7000 persone, di cui 3.000 a Tripoli, l'eventuale chiusura dei centri di detenzione: è quanto emerge da fonti informate e da una recente stima fornita dall'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. «Normalmente ci sono sei-settemila persone nei centri», ha detto all'ANSA una fonte informata a Tripoli riferendosi ai numeri che, «comunemente, vengono forniti per tutta la Libia». Inclusi i poco più di 600 fino a ieri rinchiusi Tajoura, il centro colpito dal raid aereo che l'altra notte ha fatto decine di vittime, sono «circa 3.000 i migranti e rifugiati detenuti arbitrariamente dentro e intorno a Tripoli», aveva segnalato ieri un comunicato dell'Oim affermando che «questi centri devono essere chiusi». La cifra globale e relativamente aggiornata fornita dalla fonte è in linea con i «4.900 rifugiati e migranti» che erano «rinchiusi in centri di detenzione in Libia» segnalata nel dicembre scorso da un comunicato dell'Unhcr, l'Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Il sedicente esercito nazionale libico (Lna) di cui Khalifa Haftar è comandante generale «è pronto a cooperare» per un'«uscita immediata» dei migranti dai centri di detenzione. Lo afferma un post pubblicato sulla pagina Facebook del portavoce del Comando generale dello stesso Lna, Ahmed al-Mismari, rinnovando l'accusa che le forze governative userebbero i migranti come «scudi umani».


UNHCR
«Come Unhcr auspichiamo da tempo il rilascio dalla detenzione dei migranti nei centri in Libia. A queste misure va affiancata una presa di responsabilità dei Paesi europei, affinché supportino dei piani di evacuazione dei rifugiati che si trovano in Libia. L'Italia sta facendo la sua parte, avendo evacuato circa 700 rifugiati dal dicembre 2017». Lo ha detto all'ANSA il funzionario protezione dell'Unhcr, Andrea De Bonis, interpellato sulle dichiarazioni del governo libico, che valuta il rilascio di tutti i migranti.

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