Impennata di casi di Epatite A. Il medico: «Attenti, si trasmette facilmente»

Impennata di casi di Epatite A. Il medico: «Attenti, si trasmette facilmente»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Aprile 2017, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 18:39
PORDENONE - Aumentano i casi di epatite A. Tra Pordenone e Udine, negli ultimi due mesi sono state dieci le persone che, dopo essersi sottoposte agli accertamenti del caso, hanno scoperto di essere infatte. Si tratta di uomini tra i 25 e i 40 anni, tutti omosessuali. Numeri preoccupanti secondo Massimo Crapis, infettivologo dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale, considerando che era da diversi anni che, in così poco tempo, non venivano scoperti dieci casi in Friuli: quattro riguardano la Destra Tagliamento. E non è detto che sia finita qui. «I sintomi ha spiegato il medico sono tra i più frequenti: nausea, vomito, diarrea, ittero (occhi e cute assumono un colorito giallastro), urine scure, feci chiare, febbre e dolore addominale. Talvolta chi è stato contagiato pensa si possa trattare di una semplice influenza e, quindi, non dà molto peso. Quindi l'epatite A potrebbe aver colpito altre persone che risultano essere ignare». La modalità di contagio sembra essere il contatto sessuale, anche se la malattia può essere trasmessa pure con il consumo di acqua e cibi contaminati, come per esempio molluschi crudi o poco cotti. Nel caso dell'epatite A, la protezione con il preservativo non impedisce la trasmissione a seguito di contatti sessuali. «Il vaccino contro l'epatite A - sostiene Crapis - è dotato di buona efficacia nel prevenire i casi di contagio e pertanto va consigliato nell'immediato ai contatti dei casi affetti (compresi i familiari conviventi) e più in generale a tutti i soggetti esposti al rischio delle proprie abitudini sessuali. In particolare, dovrebbero proteggersi con il vaccino gli uomini che hanno rapporti con diversi partner maschi. Il preservativo non basta a proteggersi: se una persona è infetta, la malattia si trasmette ad altri facilmente, anche non lavandosi le mani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA