Roma regina del turismo culturale: boom di visitatori nei musei. In pole anche Matera e Napoli

Roma regina del turismo culturale: boom di visitatori nei musei. In pole anche Matera e Napoli
di Laura Larcan
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Venerdì 13 Aprile 2018, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 16:38
Dal Colosseo ai borghi antichi, passando per i Sassi di Matera e i cammini secolari sulle tracce dei pellegrini. C’è già chi vuole definirlo come il Grand Tour in versione millennials. In fondo, le mete predilette del turismo di qualità in quel tramonto di Settecento, erano le stesse. Le città d’arte italiane piacevano ai viaggiatori illuminati di tre secoli fa, come piacciono ancora oggi. Con numeri che definiscono una tendenza da record. «Nel 2017 le località d’interesse storico ed artistico del nostro paese hanno registrato una crescita sostenuta sia degli arrivi che delle presenze», avverte Alessandro Tortelli direttore del Centro studi turistici di Firenze. In sette anni, le presenze nelle città d’arte sono passate da 93,9 a 115,3 milioni, con un incremento complessivo del 22,8%. Non solo grandi centri, però. Il 2017 è stato, infatti, l’anno dei borghi, che hanno registrato 22 milioni di arrivi e 95 milioni di presenze, per una spesa turistica complessiva stimata in circa 8,2 miliardi di euro. Oltre la metà della spesa, il 54,8%, è come nelle città d’arte dovuta a turisti stranieri. I dati che svelano il confortante boom delle città d’arte sono stati resi noti proprio ieri dal Cst e Confesercenti in occasione del lancio della 22esima Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte e dei Borghi d’Italia che si terrà a Bologna dal 18 al 20 maggio.

L’arte italiana continua a piacere. E a brillare come una stella fissa nel firmamento della cultura è sempre Roma, sulla forza attrattiva dei suoi monumenti che resistono nonostante il degrado che li assedia (la qualità del sistema-turismo nella Capitale, d’altronde, è una partita ancora aperta) registrando gli oltre 21 milioni di visitatori solo nel 2017, con una crescita vertiginosa di un +66% sul 2010. GLI INGRESSI Il Colosseo, non a caso, attrae masse di pubblico come il British Museum e il Prado messi insieme (chiudendo il 2017 con oltre i 7 milioni di ingressi). Poi c’è il Pantheon che da solo colleziona visitatori come tutto il Louvre parigino. E i Musei Vaticani (solo i più bontemponi insistono a vederli svincolati dalla realtà economica della Capitale) che macinano turisti come la National Gallery di Londra, superando il Centre Pompidou e il Reina Sofia messi insieme. I tesori d’Italia continuano a sedurre. Grandi e piccoli. Non foss’altro per un divo come George Clooney che avrebbe scelto Viterbo per avere un nuovo personale pied-à-terre ultra chic dove rilassarsi tra un ciak e l’altro.

E le cifre collezionate dai musei italiani nel 2017 restituiscono il bioritmo del turismo culturale italiano: oltre i 50 milioni di ingressi con incassi dai biglietti staccati che sfiorano i 200 milioni di euro, come precisano dall’ufficio statistica del Mibact. La differenza con il 2016 sta tutta in quel “tesoretto” di 5 milioni di visitatori in più e in quello scarto da 20 milioni guadagnati in più dalla cultura del Bel paese. E se la classifica del 2017 dei musei top d’Italia è ormai un classico, con il podio scolpito tra Colosseo, Pompei al secondo posto (con 3,4 mln), e gli Uffizi al terzo(con 2,2 mln), le sorprese nel mercato delle mete d’arte non mancano.

Ecco Matera, forte del suo titolo che la incorona nel 2019 capitale della cultura europea, e Napoli che guida la corsa al rialzo grazie soprattutto ai suoi gioielli culturali come il Museo archeologico nazionale guidato da un direttore ambizioso e innovativo come Paolo Giulierini, capace di mettere in campo un calendario di iniziative colte e popolari tali da attrarre file di pubblico ogni fine settimana.
Ma ci sono anche ottimi risultati a Verona (+62,7%), Padova (+55,6%) e Bologna (+55%). «Un buon segnale - commenta il direttore turismo del Mibact Francesco Palumbo - anche per le domeniche gratis che fidelizzano i visitatori e fanno aumentare il numero dei biglietti pagati». Chi sono i nuovi viaggiatori del Grand Tour allora? Gli stranieri, che rappresentano oltre il 60% delle presenze turistiche ed hanno speso per le loro vacanze culturali circa 13,9 miliardi di euro nel solo 2017. Quanto spendono? Chi viene in Italia per motivi culturali spende ogni giorno 133 euro rispetto ai 105 della media di tutti i turisti stranieri. Chi diceva che con la cultura non si mangia?
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