Temptation Island 2019, l'autrice Raffaella Mennoia: «Vi svelo i segreti di quest'edizione»

Filippo Bisciglia conduce Temptation Island (Credit: ufficio stampa)
Filippo Bisciglia conduce Temptation Island (Credit: ufficio stampa)
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Giovedì 25 Luglio 2019, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 18:57

«Sicuramente il cast al centro dei racconti. Temptation è un programma che si nutre di se stesso e i protagonisti scrivono indirettamente le puntate”, l'autrice tv Raffella Mennoia svela qualche segreto di Temptation Island 2019, docu reality Mediaset per coppie condotto da Filippo Bisciglia che ha raccolto un grande successo di pubblico.

Nessun trucco, sono le copie a decidere il loro percorso: “Abbiamo avuto quasi tutte le coppie con un vissuto importante – ha raccontato in un’intervista al “Magazine di “Uomini e donne” -  decine di sfumature, un passato da -raccontare fatto, dì alti e bassi, crisi superate, che hanno deciso di partecipare al programma per mettere alla prova il loro rapporto in maniera unica”.
La prima coppia ad averli colpiti è stata quella di Arcangelo e Nunzia: “Lui era un ragazzo con una simpatia travolgente e insieme ci hanno raccontato di una storia d'amore lunga e intensa. Avevano tanto da raccontare, provenivano da una parte dell'Italia che amo particolarmente, quindi cl siamo detti "perché no?”.

Temptation Island va verso la fine, ma è in preparazione la versione Vip: “Posso dirvi che in questi giorni stiamo chiudendo il casto lo e Fabio Pastrello, che curiamo la parte autoriale della trasmissione, abbiamo preparato tutta l'edizione Vip. Abbiamo convocato per i provini circa una trentina di coppie. La fase di casting solitamente è più difficile rispetto a quella dell'edizione Nip, perché abbiamo a che fare con persone esposte mediaticamente che fanno maggiore fatica a raccontarsi e alle volte sono più attente a ciò che dicono e a come si esprimo- no. All'interno del villaggio, però, fortunatamente si dimenticano. Sicuramente non prenderei mai nel cast coppie molto note sul web: chi lavora con i social, i cosiddetti influencer, passerebbe il tempo a modulare i propri comportamenti sulla base di ciò che si pensa possa essere ben visto in rete, dimenticandosi della vita reale. Sarebbe fallimentare”.

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