Imane Fadil, l'accusatrice di Berlusconi avvelenata: le sue verità nel libro che stava scrivendo

Le verità di Imane nelle bozze del libro che stava scrivendo
Le verità di Imane nelle bozze del libro che stava scrivendo
di Valentina Errante
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Sabato 16 Marzo 2019, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 12:08

«Certamente non si è suicidata». Paolo Sevesi, l’avvocato di Imane Fadil, non ha alcun dubbio. «Mai depressa, combattiva fino all’ultimo» dice e, lui, che l’ha vista pochi giorni prima della morte aggiunge che l’indole di Imane la conoscevano bene anche i pm, che adesso dovranno scoprire chi l’abbia uccisa. «Semmai era sovratono». La testimone chiave del processo Ruby ter, che vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari, non ha mai mollato e non aveva intenzione di farlo. Al suo libro aveva affidato considerazioni e pensieri, ma non solo, anche la sua ricostruzione dei fatti. La verità di Imane, adesso, in forma di bozze, è nelle mani dei pm, che proprio in quelle pagine cercano le tracce per spiegare una morte così assurda. 

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Nove anni trascorsi tra la procura e i Tribunali, con un ruolo centrale nella storia giudiziaria dell’ex Cavaliere. Otto “cene eleganti” ad Arcore, nel suo curriculum. Era stato abbastanza per fornire ai pm i dettagli sulle serate in compagnia dell’allora premier. Era il 2011 lo scandalo “bunga-bunga” con la minorenne Ruby, al secolo Karima El Maroug. Di quella squallida storia, Imane, marocchina anche lei, ultima di cinque figli, arrivati con la famiglia in Italia oltre venti anni fa, non si era mai liberata. In un’intervista ha raccontato come si fosse trovata isolata e additata. Poi, quella, era diventata la sua battaglia. 
 

 


Voleva fare la modella. Perché fosse finita ad Arcore l’ha raccontato ai pm: «Ero disperata, lavoravo poco e ambivo a incarichi importanti». Testimone nel primo processo, parte civile nel secondo, a gennaio scorso, poco prima del ricovero, insieme ad Ambra Battilana e Chiara Danese, le altre due “olgetine” che accusano l’ex premier di avere tentato di corromperle, non era stata ammessa come parte civile. «Ho sempre detto la verità, al contrario degli altri, e ho respinto tantissimi tentativi di corruzione da parte di Berlusconi e di tutto il suo entourage», si era sfogata promettendo rivelazioni. 

È stata lei nel 2011, a 25 anni, a svelare l’esistenza della ventenne Katarina Knezevic, ex miss Montenegro e sedicente “fidanzata” del premier.I dettagli delle otto cene ad Arcore erano finiti a verbale con nomi e cognomi: spogliarelli, palpeggiamenti, travestimenti bizzarri e pagamenti generosi per l’intrattenimento. Invitata da Lele Mora ed Emilio Fede, ricorda Nicole Minetti e Barbara Faggioli che ballano vestite da suora, Iris Berardi travestita invece da Ronaldinho. 
 

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