Carabiniere ucciso a Roma, il collega: «Ho sentito Mario urlare, ho provato a salvarlo»

«Ho sentito Mario urlare, ho provato a salvarlo»
«Ho sentito Mario urlare, ho provato a salvarlo»
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Venerdì 26 Luglio 2019, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 12:04

Poteva morire anche lui, e si è salvato per caso e perchè ha reagito alla violenza dell'altro magrebino. Il carabiniere che era di pattuglia insieme al vice brigadiere Mario Rega Cerciello, ucciso stanotte vicino piazza Cavour a Roma ha raccontato così ai colleghi e ai superiori come sono andate le cose. Lo ha fatto a caldo immediatamente dopo l'aggressione.
 



Questa la sua ricostruzione dei fatti. Tutto sarebbe iniziato «con un borseggio a piazza Mastai, la vittima viene derubata di borsello e cellulare, denuncia il furto ai carabinieri dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due magrebini. Al telefono i ladri gli avevano dato appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro». 

La ricostruzione che il carabiniere sopravvissuto all'aggressione dei due magrebini fa ai colleghi e ai superiori fa riferimento all'utilizzo di due pattuglie, una in borghese e una del 112. La vittima del furto, secondo quanto si apprende, avrebbe accompagnato i carabinieri nella ricerca. All'appuntamento in via Cossa arriva prima la sua pattuglia. Ecco cosa è successo stando a quanto riferito ai superiori dal collega del carabiniere ucciso.

«Quando li abbiamo visti ci siamo avvicinati, ci siamo qualificati e dopo pochi istanti ne è nata una colluttazione tra i due carabinieri e i due magrebini». Il collega del carabiniere ucciso, che riporterà numerose collusioni in più parti del corpo, ha raccontato ai colleghi che si sono messi alla caccia: «Dopo poco ho sentito Mario urlare colpito da più coltellate. Mi sono precipitato per soccorrerlo mentre i due si davano alla fuga. Ho chiamato subito i soccorsi e la centrale operativa per chiedere aiuto e dare la descrizione dei due aggressori».

Descrizione che in poco tempo fa il giro delle pattuglie del 112 delle volanti del 113 e nelle chat interne dei carabinieri nelle quali si racconta di due magrebini di 20-25 anni «alti circa 1 metro e 80 cm, con felpa viola e nera, uno con capelli mesciati, durante colluttazione uno dei due stranieri attingeva il vice brigadiere Cerciello con 7 coltellate, una delle quali al cuore». Sempre dalla chat dei carabiniere si leggeva «trasportato d'urgenza al Santo Spirito spirava dopo tentativo di rianimazione. Soggetti in fuga. Sul posto sezioni rilievo reparto operativo e prima squadra nucleo operativo Roma».

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