Parma, 21enne violentata per 5 ore: il presunto stupratore è un noto imprenditore. Sequestrati strumenti di tortura

Federico Pesci, lo stupratore di Parma è un noto imprenditore
Federico Pesci, lo stupratore di Parma è un noto imprenditore
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Venerdì 31 Agosto 2018, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 14:30
«Uno come me in galera?». Federico Pesci, assai conosciuto commerciante di abbigliamento di Parma, 46 anni, ha reagito così quando i poliziotti della squadra mobile lo hanno portato dai loro uffici al carcere, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto anche il nigeriano Wilson Ndu Anihem, accusato di essere pusher e suo presunto complice: i due sono accusati di aver violentato per ore e picchiato una giovane di 21 anni, nell'attico di Pesci, il 18 luglio.


La 21enne - secondo gli inquirenti e i medici  - è stata segregata e violentata per cinque ore, anche usando utensili e fruste. Pesci è molto conosciuto in città: proprietario di una catena di negozi di abbigliamento sulla via Emilia Est, è anche un assiduo frequentatore dei locali della movida, nonché appassionato di motociclette e fidanzato. Pesci ha agito con l'aiuto di un 53enne nigeriano, Wilson Ndu Aniyem. Entrambi sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Parma.

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La trappola per la 21enne è partita da un adescamento su Facebook. Dopo alcuni messaggi, il parmigiano ha convinto la ragazza a passare la serata con lui in un locale ed è passato a prenderla con la sua moto. Poi, i due sono andati nell'attico di Pesci, dove avrebbero dovuto consumare un rapporto consenziente. Ma è qui che è cominciato l'incubo per la giovane alla quale sono stati poi prescritti in ospedale  45 giorni di prognosi per le lesioni riportate in cinque ore di violenza e sevizie.

Una volta nell'attico di via Emilio Lepido, Pesci ha chiamato al telefono Aniyem chiedendogli di portare della droga, ma una volta arrivato nell'abitazione del 46enne sono iniziate le prolungate violenze ai danni della giovane. Mentre tutto questo avveniva Pesci continuava a contattare degli spacciatori di sua conoscenza che lo rifornivano di droga direttamente nell'abitazione. Quando la 21enne è stata finalmente liberata, lo stesso 46enne, come nulla fosse successo, ha contattato un taxi per farla riaccompagnare a casa.



La ragazza, sotto choc, non ha inizialmente detto nulla a nessuno ma i genitori si sono accorti che era successo qualcosa dagli evidenti segni presenti sul suo corpo, dai dolori insopportabili e dalla impossibilità ad alimentarsi. Trasportata al Pronto Soccorso, i medici le hanno dato una prognosi di 45 giorni ed è immediatamente partita la segnalazione alla Squadra Mobile. Gli agenti hanno così identificato i presunti responsabili e per loro è arrivato alla fine l'arresto. 

Di «una vicenda agghiacciante, terribile», ha parlato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. «Difficile - ha scritto su Facebook - anche da leggere fino in fondo.
Sia fatta giustizia senza se e senza ma. A nome di tutta la comunità parmigiana e della sua gente, ci stringiamo attorno alla ragazza che ha subìto forme di violenza indicibili. #Parma faccia scudo attorno a questa giovane donna e non la lasci mai sola. Ora c'è bisogno del sentimento forte e compatto di tutta la nostra piccola, grande comunità».


 
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