Ischia, il day after
dopo il forte sisma

Ischia, il day after dopo il forte sisma
di Massimo Zivelli
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Martedì 22 Agosto 2017, 09:26
L'alba dopo la notte di paura, di morte e di disperazione. Negozi che riaprono, rifiuti che vengono rimossi da strade e piazze, autobus di linea in servizio e perfino turisti che fanno jogging mattutino sul lungomare di Casamicciola. L'immagine del day after a Ischia sembra essere quella di una normale e sonnecchiosa mattinata di agosto. Se non fosse che a pochi metri di distanza sulla banchina del porto, armati di valigie, trolley e borsoni, una folla di un migliaio di persone si accalca alle biglietterie di navi ed aliscafi in partenza per la terraferma. Fra loro ci sono quelli che hanno terminato la vacanza e stamane avevano già in programma di fare ritorno a casa, ma anche molti che sull'onda della paura per nuove scosse del terremoto ha deciso di non attendere l'ultimo week end di agosto e ha anticipato la partenza.
 


Due donne morte, decine di feriti, l'alba di Ischia consegna un bilancio meno fosco di ciò che si temeva subito dopo le 20:58 di ieri, quando la violenta scossa di terremoto verificatasi nel mare al largo di Forio ha fatto letteralmente sobbalzare l'intera isola. Per lunghe ore si e' temuto che il bilancio fosse ancora più pesante.

«Adesso il problema da risolvere è di ultimare le operazioni di soccorso,  mettere in sicurezza le aree colpite, e naturalmente regolare il flusso delle partenze nei porti» confermano i vertici della Protezione Civile. Dalla terraferma lo sbarco dei camion che quotidianamente trasportano rifornimenti di ogni genere è regolare. Le strutture sanitarie territoriali sono tutte operative stamattina. Anche il presidio materno-infantile che si trova a Casamicciola a poche centinaia di metri dall'area in cui di sono verificati alcunuli dei crolli della trascorsa notte.

«Colpisce il fatto che a quest'ora non si registra il solito traffico veicolare» confermano polizia e carabinieri che presidiano costantemente per motivi di ordine pubblico non solo i porti ma anche tutti i punti nevralgici del territorio.
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