Bimbi strappati ai genitori con false accuse, il caso a Chi l'ha Visto: «Ecco come le psicologhe alteravano i disegni»

Bimbi strappati ai genitori con false accuse, il caso a Chi l'ha Visto: «Ecco come le psicologhe alteravano i disegni»
Bimbi strappati ai genitori con false accuse, il caso a Chi l'ha Visto: «Ecco come le psicologhe alteravano i disegni»
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Mercoledì 3 Luglio 2019, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 11:08

Dietro alle false accuse di pedofilia e agli affidi illeciti a Reggio Emilia c'era un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro. A Chi l'ha Visto? si ripercorrono le tappe salienti dell'inchiesta soprannominata "Angeli e Demoni". Sono 27 le persone indagate a vario titolo tra politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino. Tanti genitori innocenti hanno perso i loro figli perché accusati ingiustamente e i bambini erano sottoposti a un vero e proprio lavaggio del cervello. 

In un disegno infantile repertato come prova ci sono una bambina e il suo papà. Le braccia allungate verso le parti intime della piccola però non erano state realizzate dalla piccola autrice del disegno, ma dalla psicologa che voleva accertarne la violenza. Il tutto per incrementare le casse di una onlus dove i bambini venivano curati. Da alcune intercettazioni emerge che una coppia omosessuale di mamme affidatarie amiche della psicoterapeuta maltrattavano la bambina che dovevano proteggere e che voleva tornare tra le braccia del papà.  

 Tra le contestazioni emergono 'lavaggi del cervello' ai minori in sedute di psicoterapia, anche con impulsi elettrici per "alterare lo stato della memoria". Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso.

Dalle carte dell'inchiesta emergono anche altri dettagli. Disegni dei bambini falsificati con l'aggiunta di dettagli a carattere sessuale, abitazioni descritte falsamente come fatiscenti, stati emotivi dei piccoli relazionati in modo ingannevole, travestimenti dei terapeuti da personaggi 'cattivi' delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, denigrazione della figura paterna e materna. Questi, secondo l'indagine, erano solo alcuni dei metodi adottati nei confronti dei bambini con l'obiettivo di allontanarli dai genitori, per poi mantenerli in affido e sottoporli a un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese. Decine anche i regali e le lettere di affetto, consegnati negli anni da parte dei genitori naturali, che i carabinieri hanno sequestrato in un magazzino dove erano nascosti e che gli appartenenti ai servizi sociali indagati non avrebbero mai consegnare ai piccoli.

Una situazione simile a quella affiorata nell'inchiesta "Veleno" su episodi di questo tipo avvenuti nella bassa modenese. «Abbiamo ucciso almeno cinque bambini», queste parole - contenute in una vecchia registrazione mandata in onda da Chi l'ha Visto? - avrebbero rovinato intere famiglie nel modenese. Le voci appartengono a bambini che anni dopo avrebbero ammesso di essersi inventati tutto.

L'inchiesta di Pablo Trincia, autore del libro "Veleno", spiega che a causa di queste parole e di sospetti infondati, alcune persone hanno perso la custodia dei loro figli e hanno scontato una pena in carcere con accuse terribili. In trasmissione sono presenti Trincia e i genitori protagonisti di questa storia. «Era il 12 novembre 1998 e i servizi sociali mi hanno portato via quattro figli. Lo hanno fatto senza prove e senza ascoltarci. Ai miei figli voglio dire che li ho amati tanto. Figli miei, sapere come eravate e non sapere nulla di voi ora è molto grave», racconta una donna che è stata assolta e che per paura di perdere anche il figlio che aspettava ha lasciato l'Italia.

 

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