Livorno, esplosione al porto: due operai morti, evacuata tutta la zona

Livorno, esplosione al porto: due operai morti, evacuata tutta la zona
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 15:05

L'esplosione li ha travolti e uccisi all'improvviso mentre stavano concludendo le operazioni di svuotamento del serbatoio 62, contenente acetato di etile, nella zona industriale del porto di Livorno. Nessuna possibilità di salvezza per Lorenzo Mazzoni, 25 anni, e Nunzio Viola, 53, dipendenti della Labromare, un'azienda livornese da 40 anni attiva nella raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti portuali. 
 

 


Cosa abbia provocato l'incidente non è chiaro e probabilmente solo l'inchiesta della procura, che ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, potrà dare risposte. Di certo l'acetato di etile, utilizzato come solvente, nell'ambiente si presenta come un liquido volatile, molto infiammabile. All'arrivo dei soccorsi i sanitari hanno cercato inutilmente di rianimare uno dei due operai. L'altro era stato investito in pieno dall'esplosione. L'incidente è avvenuto poco prima delle 14. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco e le prime ambulanze. L'onda d'urto ha colpito anche altri lavoratori che erano nella zona: per loro, per fortuna, solo qualche contusione e ferite leggere medicate sul posto. Tutta l'area è stata immediatamente evacuata dai pompieri anche perché il grosso serbatoio si è piegato andando ad appoggiarsi su un deposito vicino e non era chiaro quanto questo potesse creare altri problemi. La disperazione sui volti dei lavoratori del porto, che da lontano hanno visto i corpi dei due colleghi immobili a terra, hanno fatto comprendere che il lavoro aveva 'volutò altre due vittime: dal 2010 nel porto sono stati cinque gli incidenti mortali, compreso quello di oggi, con sei morti bianche. In poco tempo l'area è stata messa in sicurezza mentre sul luogo dell'incidente arrivavano gli amici e le autorità, il sindaco Filippo Nogarin, il presidente della Regione Enrico Rossi. Il pm Sabrina Carmazzi ha disposto il sequestro della zona e, in accordo con il procuratore capo Ettore Squillace Greco, nominato subito anche un perito, l'ingegnere Marco Carcassi. A lui spetterà ricostruire cos'è successo. Il serbatoio si trova all'interno del deposito Costiero Neri, all'accosto 29 del porto. I due operai erano impegnati in normali lavori di manutenzione, e Viola era considerato molto esperto. Domani tutta la città di Livorno si fermerà per uno sciopero generale di 8 ore, indetto dai sindacati, mentre il sindaco Nogarin e il suo collega Lorenzo Bacci di Collesalvetti (dov'era nato Viola) hanno deciso il lutto cittadino per il giorno in cui si celebreranno i funerali. Tantissime le reazioni del mondo politico e sindacale. Il neo presidente della Camera Roberto Fico e l'ex premier Paolo Gentiloni hanno telefonato a Nogarin. Il governatore Rossi parla di «mattanza frutto di lassismo» anche perché oggi, sempre in Toscana, ci sono stati altri due incidenti sul lavoro.
Nel primo, all'interno della Sanac del Gruppo Ilva, a Massa, due operai sono rimasti feriti, uno in modo grave anche se non è in pericolo di vita, mentre un terzo ha avuto un leggero malore durante le operazioni di soccorso ai colleghi. Il secondo incidente si è verificato nell'Aretino, all'interno della discarica di Terranuova Bracciolini. Qui un operaio è stato colpito al volto da uno sportello di metallo ed è stato trasportato in codice rosso con il pegaso all'ospedale di Siena. Non sarebbe in pericolo di vita.

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