Macchia solare gigante, tempesta magnetica in arrivo tra oggi e lunedì

La macchia solare definita con la sigla AR2665
La macchia solare definita con la sigla AR2665
di Enzo Vitale
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Sabato 15 Luglio 2017, 22:41 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 19:37

A differenza di quello che in molti stanno scrivendo in questi giorni diciamo subito una cosa molto chiara: sul Sole non si è formato alcun buco gigante. Quella apparsa ultimamente è una Macchia solare di notevoli dimensioni (vedi foto), che ha fatto improvvisamente  la sua comparsa sulla fotosfera della nostra stella in un periodo in cui nessuno se lo aspettava.
Il fenomeno, in sostanza, altro non è che un fortissimo campo magnetico che con la sua pressione impedisce ai sottostanti gas caldi di salire sulla superficie della nostra stella. E il colore scuro, rispetto al resto della superficie solare, è dovuto appunto alla minore temperatura.

CI SONO PERICOLI ?
In questo periodo il nostro Sole attraversa la fase di minimo del suo ciclo che dura intorno agli undici anni, l'attuale periodo è genericamente privo di macchie e con scarse attività eruttive. Quindi l'improvvisa comparsa della macchia scura più grande della nostra Terra ha provocato una certa curiosità tra gli addetti ai  lavori. «In questa zona del Sole - è stato il commento dell'astrofisico Massimo Teodorani- si è creato una sorta di tappo che alla fine si è staccato per via della pressione enorme che si viene a creare. In parole molte semplici è avvenuto il fenomeno del tappo di uno spumante. Quindi -continua- venerdì 14 luglio si è originato un evento eruttivo, il cosiddetto  Cme (Coronal Mass Ejection), caratterizzato da emissioni violente di plasma (ioni ed elettroni) verso l'esterno passando attraverso la corona solare». Tra domenica 16 e lunedì 17, quindi, le particelle provenienti dal Sole colpiranno la magnetosfera terrestre e la sua ionosfera, causando  qualche problemino: disturbi nelle comunicazioni satellitari, ma soprattutto aurore visibili soprattutto nei Paesi del Nord Europa e Canada Settentrionale.

COS'E' IL CICLO SOLARE
Attualmente ci troviamo nella fase finale del Ciclo solare numero 24. Lo studio di questi ultimi è iniziato relativamente pochi anni fa, nel XIX secolo, le prime notizie, infatti, risalgono al 1850. Per tornare ai nostri tempi va detto che negli ultimi 11 anni ci sono stati due picchi dove i fenomeni turbolenti del Sole sono stati più intensi: alla fine del 2011 e nei primi mesi di tre anni fa, nel 2014. La conclusione del ciclo solare numero 24 è attesa per la fine del 2018 e l’inizio del 2019.


(La macchia solare ripresa dal telescopio di un astrofilo dell'Uai)

LE PAROLE DEL FISICO SOLARE
Mauro Messerotti, astronomo ricercatore presso l’Inaf di Trieste, va più nello specifico: «Conosciamo ancora ben poco della nostra stella, non abbiamo elementi concreti e  un modello globale dell’attività del Sole ancora non c’è. Studiamo il “caso” -continua- da soli 300 anni, più o meno trenta cicli solari, su un oggetto vecchio di 5 miliardi di anni. Abbiamo però compreso che gli effetti sul nostro pianeta si hanno proprio nella fase ascendente del fenomeno.  Anomalie, interferenze, black out elettrici avvengono proprio in questi frangenti -conclude il fisico triestino-, lo abbiamo constatato più di una volta. Come quando nel Nord del Canada, alcuni anni fa, proprio a causa di una tempesta solare, andò in tilt l’intero sistema elettrico di diverse città».
 

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