Avezzano choc, ragazza sequestrata da uno straniero e violentata per ore nel liceo abbandonato

Avezzano choc, ragazza sequestrata da uno straniero e violentata per ore nel liceo abbandonato
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Lunedì 13 Marzo 2017, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:14
Violentata per ore all’interno dell’aula magna del liceo abbandonata di Avezzano «Mi ha bloccata , mi ha gettato per terra e ha avusato di me. E’ uno straniero che conosco». Questo il drammatico racconto della donna 30enne, del posto, agli agenti del Commissariato. La giovane ancora sotto choc è stata accompagnata al Pronto soccorso dell’ospedale dove i medici hanno accertato la violenza sessuale. Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia che ha già individuato il marocchino responsabile della violenza e lo sta cercando in tutta la Marsica.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 4, tra venerdì e sabato, nell’aula magna in costruzione del liceo scientifico. Un’opera costata qualche milione che doveva essere completata sei anni fa dalla Provincia, ma prima il fallimento dell’impresa e poi alcuni contenziosi la tengono bloccata e è diventa la dimora di extracomunitari e drogati, All’interno si trova di tutto: vetri, banchi, bottiglie e materassini e anche escrementi. A pochi metri sono state realizzate le nuove palazzine del Liceo Scientifico “ Vitruvio Pollione” che ospitano 1.500 studenti e circa duecento professori.

La donna si trovava lì perché cercava un extracomunitario che aveva conosciuto in passato non lo ha trovato e così è stata avvicinata da un suo amico. Dal racconto sembra che l’uomo avrebbe prima tentato delle avances, poi sarebbe diventato violento: avrebbe costretto la 30enne a seguirlo all’interno dell’edificio. Lo stupro si sarebbe consumato all’interno della struttura. La giovane è riuscita a scivolare fuori e a raggiungere a piedi la casa dei familiari, da dove è stata accompagnata al posto di polizia. In ospedale i medici hanno accertato la violenza subita, l’hanno medicata e poi dimessa. Gli agenti stanno cercando di ricostruire se all’interno della struttura, dove si è consumata la violenza, c’erano altri individui.
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