Papa Francesco: «La Chiesa ascolti le angosce di oggi». In 80mila alla veglia di preghiera

Papa Francesco: «La Chiesa ascolti le angosce di oggi». In 80mila alla veglia di preghiera
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Sabato 4 Ottobre 2014, 20:04 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 13:36

La Chiesa deve ascoltare i battiti di questo tempo e cogliere l'odore degli uomini di oggi. Lo dice papa Francesco davanti a circa 80 mila persone, che hanno assistito alla veglia di preghiera promossa dalla Cei in Piazza San Pietro in vista del Sinodo sulla famiglia che si apre domenica e a cui si unirà anche Bergoglio. La veglia alterna momenti di preghiera e riflessione a testimonianze di vita familiare.

Il Papa ha invitato la Chiesa ad aprirsi, a saper cogliere i cambiamenti del tempo nella riflessione pronunciata alla veglia di preghiera. «Già il convenire "in unum" attorno al Vescovo di Roma è evento di grazia, nel quale la collegialità episcopale si manifesta in un cammino di discernimento spirituale e pastorale.

Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire "l'odore" degli uomini d'oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce: a quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia», ha detto il Papa.

Francesco ha fatto appello perché i padri sinodali abbiano «il dono dell'ascolto», non solo «ascolto di Dio» ma anche «ascolto del popolo», e perchè ci sia «la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno», che «ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d'epoca porta con sè».

«Conosciamo come nel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza. Sì, nel Vangelo c'è la salvezza che colma i bisogni più profondi dell'uomo! Di questa salvezza - opera della misericordia di Dio e Sua grazia - come Chiesa siamo segno e strumento, sacramento vivo ed efficace. Se così non fosse, il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato, sulle cui labbra il popolo cercherebbe invano la freschezza e il "profumo del Vangelo"» .

«Dallo Spirito Santo per i padri sinodali chiediamo, innanzitutto, il dono dell'ascolto: ascolto di Dio, fino a sentire con lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama. Accanto all'ascolto, invochiamo la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d'epoca porta con sé. Lasciamo che si riversino nel nostro cuore, senza mai perdere la pace, ma con la serena fiducia che a suo tempo non mancherà il Signore di ricondurre a unità».

«La storia della Chiesa non ci racconta forse di tante situazioni analoghe, che i nostri padri hanno saputo superare con ostinata pazienza e creatività? - chiede il Pontefice -. Il segreto sta in uno sguardo: ed è il terzo dono che imploriamo con la nostra preghiera. Perché, se davvero intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo; Lumen gentium, sostare nella contemplazione e nell'adorazione del suo volto. Se assumeremo il suo modo di pensare, di vivere e di relazionarsi, non faticheremo a tradurre il lavoro sinodale in indicazioni e percorsi per la pastorale della persona e della famiglia».

«La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l'incontro e la memoria delle generazioni, l'accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli: con tutto questo la famiglia continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale», ha detto ancora papa Francesco, citando contenuti della sua Evangelii gaudium. «E più le sue radici sono profonde, più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra - ha aggiunto il Pontefice -.

Quest'orizzonte ci aiuta a cogliere l'importanza dell'Assemblea sinodale che si apre domani».