Tre vittime della montagna su Antelao
Dolomiti di Brenta e Alpi tarvisiane

Lo Jof Fuart (da www.lyskamm4000.com)
Lo Jof Fuart (da www.lyskamm4000.com)
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Domenica 26 Giugno 2011, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 12:23
VENEZIA - Tre vittime della montagna fra ieri e oggi a Nordest. Si tratta di un trentino piuttosto esperto, di cui non si avevano notizie da ieri, di un goriziano, precipitato nella zona di Tarvisio (Udine), e di un veneziano morto sull'Antelao.



La prima vittima è l'alpinista Davide Pinamonti, 33 anni, di Tassullo (Trento), che da ieri era disperso, trovato morto nel gruppo delle Dolomiti del Brenta. I familiari del trentino avevano dato l'allarme quando l'uomo, un agricoltore e istruttore di guide alpine del Sat, non aveva fatto ritorno a casa.



Il suo corpo senza vita è stato avvistato oggi dall'elicottero nella zona di Punta Massari. Piramonti con ogni probabilità è precipitato mentre percorreva una via da considerare facile per le sue capacità alpinistiche. Nel paesino natale della Val di Non sono state annullate in segno di lutto tutte le iniziative per l'odierna giornata in onore di San Vigilio.



La seconda vittima è un uomo di Gorizia, David Cassani, di 45 anni, morto durante un'escursione in montagna sullo Jof Fuart, nelle Alpi tarvisiane. Dalla prima ricostruzione effettuata dalle squadre del Soccorso alpino, l'uomo stava salendo verso il Rifugio Corsi con un amico e avrebbe imboccato un percorso sbagliato, precipitando poi in un canalone a seguito di un cedimento della roccia friabile.



La terza è un alpinista veneziano, Renzo Mingardo, 56 anni di Oriago di Mira, morto oggi pomeriggio sull'Antelao nel territorio del comune di Calalzo di Cadore (Belluno). L'uomo, con un compagno, era salito ai 3.264 metri della vetta del monte per poi scendere scegliendo la variante Lindemann rispetto alla via normale. Nell'attrezzare una corda doppia per superare un salto di roccia, a circa 2.700 metri di quota, l'alpinista è scivolato precipitando nel vuoto per alcune decine di metri finendo in un colatoio di roccia dove si incanala una cascata.



Scattato l'allarme, sono interventi gli uomini del Soccorso alpino con l'ausilio dell'elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore. Per l'alpinista non c'era nulla da fare mentre il recupero della salma, per il luogo dove è caduto il corpo e le condizioni meteo, ha impegnato notevolmente i tecnici del soccorso che, per il freddo dell'acqua della cascata hanno anche rischiato l'ipotermia. Nel tardo pomeriggio il recupero è stato completato con l'elicottero che ha portato a valle prima il compagno, incolume, della vittima e quindi la salma.