Treviso. Delitto Yara, altra intercettazione
su Fikri: «Uccisa davanti al cancello»

Mohamed Fikri e gli investigatori al lavoro a Chignolo d'Isola
Mohamed Fikri e gli investigatori al lavoro a Chignolo d'Isola
di Roberto Ortolan
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Giovedì 17 Marzo 2011, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:03
TREVISO - Omicidio di Yara Gambirasio: secondo Panorama l’indagine sarebbe ad una svolta. L'hanno uccisa davanti al cancello. A pronunciare questa frase, in una telefonata intercettatata depositata in questi giorni in Procura a Bergamo, sarebbe Mohamed Fikri, il muratore marocchino di Montebelluna, che il 4 dicembre venne arrestato perché ritenuto implicato nel delitto della 13enne.



La ricostruzione di Panorama lascia allibita l’avvocato Alessandra Nava, che assiste Fikri, ora in patria ma atteso a Montebelluna in questi giorni. «Di nuove intercettazioni non so nulla - esordisce - ma in quelle "vecchie" non c’è traccia della frase riportata da Panorama. Non solo. Il procuratore capo di Bergamo ha spiegato che non ci sono indagati per l’omicidio di Yara. Formalmente non è vero perché la posizione di Fikri non è stata ancora archiviata. Ma l’affermazione del procuratore la dice lunga su come sia considerata il quadro indiziario che interessa Fikri. Dall’autopsia sembra che Yara sia stata uccisa nel campo dove è stata trovata. È una circostanza che renderebbe una "bufala" la frase sull’uccisione della 13enne davanti a un cancello».



Il giorno della scomparsa di Yara (26 novembre 2010) Fikri si trovava nel cantiere di Mapello finito al centro delle indagini per l'omicidio. Era stato poi arrestato per un'altra frase intercettata al telefono ma tradotta male. Una successiva traduzione aveva poi permesso di scoprire che aveva detto: «Allah mi protegga» e non «Allah mi perdoni, l’ho uccisa io». Così dopo tre giorni Fikri era stato liberato con tante scuse.



La nuova frase intercettata, secondo quanto riporta Panorama, compare in una conversazione telefonica con la fidanzata e sulla traduzione concordano tre diversi interpreti della procura.
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