Truffa sull’adozione: condannata a 30 mesi. Aveva intascato da una coppia 15mila euro

Truffa sull’adozione: condannata a 30 mesi. Aveva intascato da una coppia 15mila euro
di V.Val.
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Due anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti ieri a Maria Rosaria Taurino, 47 anni, di Lecce, l'ex responsabile delle cucine dell'ospedale di Gagliano del Capo, già al centro di due processi su falsi posti di lavoro in cambio di denaro, uno dei quali si è concluso (in primo grado) a febbraio con la sua condanna a un anno e quattro mesi (pena sospesa).

Stavolta la donna era finita al banco degli imputati con l'accusa di aver convinto una coppia a consegnarle circa 15mila euro per sveltire le pratiche necessarie a ottenere l’affidamento di un bambino. Truffa: questo il reato per il quale ieri, la 47enne (assistita dall'avvocato Davide Pastore e Giuseppe Marasco) è stata condannata a due anni e mezzo di reclusione e a risarcire le vittime (parti civili al processo con l'avvocato Luigi Potenza) con 20mila euro.

La sentenza è stata emessa dal giudice Pasquale Sansonetti, al quale la pubblica accusa aveva chiesto una pena di 13 mesi, più la multa di 400 euro. Per la stessa vicenda, nel giugno del 2014, la presunta complice, Cosimina Chiffi, 55 anni, di Castrignano del Capo, già assistente sociale dell’ospedale di Gagliano, rispondeva oltre che di truffa, di millantato credito, ed è stata condannata in abbreviato dal gup Annalisa De Benedictis a quattro anni di reclusione (in continuazione ai due anni, già inflitti con il patteggiamento). Ora, nei suoi riguardi è pendente il processo d'appello.

Stando alle indagini (coordinate dal pm Alessio Coccioli), le due donne avrebbero fatto leva sul desiderio di una coppia (che già aveva avviato le pratiche di adozione presso il Tribunale per i minorenni) di avere un figlio, per farsi consegnare, in più occasioni, 14mila e 750 euro, da impiegare in trasferte e per coprire altre spese. Grazie alle loro conoscenze negli ambienti ecclesiastici romani, in particolare di un certo “Padre Nicola”, sarebbero riuscite a sveltire le pratiche per l’affidamento. Ma era una menzogna. Tutta una truffa architettata ad arte per imbrogliare la coppia salentina che si era fidata di lei pur di vedere velocizzate le pratiche per l’affidamento del bimbo.

Chiffi e Taurino furono arrestate il 17 maggio del 2011 nell'ambito di un'altra inchiesta, secondo la quale avrebbero ingannato alcuni malcapitati in cerca di un posto di lavoro: si sarebbero fatte consegnare somme di denaro col pretesto di comprare i favori di noti esponenti politici, come Sergio Blasi (al tempo in cui era sindaco di Melpignano) e l’ex vicepresidente della Regione Sandro Frisullo.

L'inchiesta, avviata proprio a seguito della denuncia di Blasi, si è poi conclusa per Chiffi col patteggiamento a due anni, e nel processo ordinario, ancora in corso dinanzi al giudice Maria Pia Verderosa, che vede imputati Taurino e Massimo Greco, 58 anni, di Lecce. Nel frattempo, Taurino è finita in un procedimento analogo che vedeva vittime proprio le sorelle della sua presunta complice, terminato (come anticipato) a febbraio, con la sua condanna in abbreviato a un anno e quattro mesi.

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