Tra "Fornelli indecisi"
ma decisi a divertirsi

Tra "Fornelli indecisi" ma decisi a divertirsi
di Pino DE LUCA
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Martedì 22 Marzo 2011, 17:01
LECCE - Sono le 8.30 del 20 marzo. Giornata di marzo vera, cielo screziato di nuvole dal bianco al grigio scuro su lembi di azzurro del Salento. Passo dal mare, da Casalabate per raggiungere la Masseria Ospitale (in nomen omen) raggomitolata sulla Lecce-Torre Chianca. Me la prendo comoda ignaro che Casalabate, la domenica, è pregna di un mercato gigantesco e disordinato come sa essere un mercato allo stato brado. Fumando il mio toscano antica riserva mi avvicino alla meta della giornata conclusiva dei Fornelli Indecisi. Un po' son teso, confesso. Una gara è una gara e chi di solito è tra i giudici sente l'apnea quando deve farsi giudicare. E fa bene farlo ogni tanto. Per sé stessi. Raggiungo lo splendido luogo intorno alle 10 di mattina. Non sono il primo e nemmeno l'ultimo. Adriano è al lavoro, è il candidato naturale alla vittoria. Conosco il suo piatto ed è davvero straordinario. Ci sono anche Sara e Ileana, due simpaticissime fanciulle che arrivano da Roma, e Hossein, persiano di nascita e leccese d'adozione. E la signora Assunta, stampellata ma densa di energia. Prendo un caffé con Sara e Ileana ed entro in cucina.

Ma perché? Fornelli Indecisi è una iniziativa di una specie di Hobbit vulcanico che si chiama Pierpaolo Lala, uno scherzo da Facebook che si dilata fino a diventare un evento straordinario. Mettere in cucina dodici persone a misurarsi con la “cucina dozzinale” e a farsi giudicare da fior di giornalisti e una giuria popolare. Quando ci siamo iscritti pensavamo ad una goliardica giornata con un pugno di amici. Ci ritroviamo un paginone su Repubblica, 120 persone a tavola e fior di sponsor.

Perdersi d'animo nemmeno per un momento. Si va in cucina, bellissima e organizzata come una masseria Ospitale fa sospettare. Valeria comanda ogni cosa con un piglio straordinario ed è anche capace di pigliare. E poi c'è Sciuscio, faccia simpatica da massacratore testicolare e sorriso stampato che ti rende impalpabile la fatica. Con Adriano riusciamo a preparare tutto prima di tutti e abbandoniamo la sala operativa. Usciamo a chiaccherare e guardiamo la sala. Sedie, tavoli, posate, bicchieri, tovaglioli e anche lì ragazze e ragazzi con il volto pulito e sorridente. Si taglia il pane, si aprono le bottiglie, gli ospiti arrivano, la giuria s'insedia. Quella titolata e quella popolare, estratta a sorte tra i parenti dei partecipanti. Si succedono i piatti sul desco dei giudici, belli, buoni, allegri e ogni volta una storia e ogni volta una musica. Tre antipasti, Tre primi, Tre secondi e Tre dolci. Stomaco da struzzo si direbbe, ma è tutto talmente buono che non v'è sforzo e poi Don Pasta e PierPaolo riescono ad essere così “animanti” che non ci si può arrendere al sazio.

Le premiazioni chiudono una giornata nella quale ci siamo divertiti e abbiamo divertito. Una giornata nella quale abbiamo fatto gli auguri a Hossein per il suo capodanno persiano e dalla quale sono uscito molto stanco ma anche molto molto arricchito.

Dal Patìo della Masseria Ospitale si ammira un panorama che assegna al creatore un ruolo superrimo anche se la mano di qualche ignorante ha tracciato qualche scarabocchio di fili neri che spero qualche mano umana voglia cassare molto presto. Dalla cucina sono sortiti profumi e sapori di grande poesia, dai racconti dei protagonisti canzoni che i bardi canteranno per molti secoli a venire. C'è stato un premio per tutti, ma proprio tutti: poter dire io c'ero.

Legion d'onore a PierPaolo per l'idea, a Mimmo per le foto, a Osvaldo e Valeria per l'ospitalità, e a tutte le ragazze e i ragazzi della Masseria per l'energia e l'allegria. E a Manila perché le voglio bene.

I finalisti. Antipasti: Assunta Rugge, Trionfo della frittura di erbe e frutti di mare del Salento; Domenico Di Bari, fagotto di nonna Gaetana; Roberto Covolo, Natura Fritta. Primi piatti: Sara Massaro/Ileana Sciarra, spaghetti alle sarde a 4 mani; Piero Caroli, cime di rapa nel cuore; Hossein Arbabi, zereshkpolo ba morgh. Secondi piatti: Adriano Anglani, capretto (o agnello) con lampascioni e finocchio; Antonella Rucco, giallo carnoso; Pino De Luca, uovo con pomodori “scattarisciati”. Dolci: Daniela Vetrano, un pasticciotto al sole; Francesca Di Fazio, torta di dolci briciole; Delia Ciccarese, schiacchiatine di Corn Flakes.
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