S 1000 RR, la velocità secondo Bmw
Dopo enduro e turismo, ora la Sbk

Il test a Monza della BMW S1000 RR
Il test a Monza della BMW S1000 RR
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Giovedì 28 Luglio 2011, 12:43
MONZA – Nel settore motociclistico la BMW ha da sempre legato il suo marchio al mondo del turismo o dei grandi raid africani. Da qualche anno però in quel di Monaco hanno pianificato un allargamento del brand, esplorando così nuovi segmenti di mercato e proponendo via via modelli sempre diversi che avvicinano a queste moto un pubblico sempre più ampio. L’allargamento della gamma è stato inoltre accompagnato anche da una escalation nelle prestazioni e nelle tecnologie adottate.



L’ultimo e più evidente passaggio di questo trend evolutivo è senza dubbio rappresentato dal modello S1000 RR, una moto supersportiva che ha fissato nuovi riferimenti tra i modelli di questa categoria rivelandosi da subito competitiva nei confronti della più esperta concorrenza italiana e giapponese. Le hypersport da 1.000cc infatti rappresentano una sorta di antenna tecnologica per le rispettive Case costruttrici che in queste condensando il meglio della ricerca e dell’esperienza oggi disponibile nelle due ruote. Questa categoria infatti da sempre vede primeggiare i produttori giapponesi contrastati in parte solo dagli italiani. La BMW però è scesa in campo con il coraggioso progetto S1000RR accettando una difficile sfide su un terreno ricco di insidie. Il prodotto finale ha però fugato ogni dubbio sulla reale validità della moto che ha da subito stabilito il migliore rapporto peso potenza mai realizzato da una moto di serie. Grazie ai suoi 193CV di potenza e con un peso di soli 183kg la S1000 conquista molti record di accelerazione e velocità massima associati ad un sistema di controllo della trazione e di ABS molto evoluti.



Ottima anche la risposta del mercato e degli esigenti motociclisti, con ben 786 immatricolati nel 2010 che le valgono il primo posto tra le tutte le moto supersportive vendute in Italia già all’anno del suo debutto. Nelle competizioni inoltre la moto ha conquistato la Coppa del Mondo Superstock nel 2010 con il pilota Ayrton Badonivi, in una categoria riservata alle moto di serie e molto simili ai modelli originali. Nel 2011 Il Team BMW Motorrad Italia dopo la vittoria nella categoria Superstock ha deciso di debuttare nel più difficile Mondiale Superbike misurandosi qui con piloti e team ben più esperti e competitivi. Grazie a questo abbiamo avuto anche la possibilità di testare questa moto esclusiva e molto performante che partecipa al Mondiale delle derivate di serie, fornendoci anche l’occasione di effettuare un confronto diretto tra il modello strettamente in vendita al pubblico e la sua più alta evoluzione in chiave racing. Il teatro del nostro test è stato il velocissimo circuito di Monza che con i sui 5.793m offre anche dei lunghissimi rettilinei su cui poter esprimere la grande potenza offerta dalle BMW. Dopo qualche giro percorso con la versione di serie diventa difficile pensare di voler guidare qualcosa di ancor più veloce e prestante, infatti sul rettilineo principale di Monza la S1000RR standard riesce già a sfiorare 300km/h e in ben 4 punti del circuito si superano i 250km/h. Una volta in sella alla moto da Superbike però tutti i parametri precedentemente acquisiti in termini di accelerazione e tempi sul giro vengono rapidamente ridimensionati dallo strabordante motore della BMW Superbike. Le marce vengono risucchiate con rapidità impressionate e la velocità massima sul rettilineo principale sale fino ad oltre 320km/h grazie ad un incremento di potenza di circa 40CV associati a una riduzione di peso ci circa 20kg rispetto al modello normalmente in vendita. A stupire però è anche la stabilità della moto che trasferisce a terra tutti i cavalli espressi dal motore senza accennare a perdite di aderenza della ruota posteriore, di rilievo anche la potenza frenante (indispensabile in questi casi) che offre una decelerazione fortissima e molto superiore a quella di serie.