Qualità degli Atenei, Lecce supera Bari nella classifica del Sole 24 Ore

Qualità degli Atenei, Lecce supera Bari nella classifica del Sole 24 Ore
di Maria Claudia MINERVA
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Lunedì 23 Giugno 2014, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 23:22
Puntuale, come ogni anno, torna la classifica sulla qualit degli Atenei italiani pubblicata da Il Sole 24 Ore. Le Universit di Bari e Lecce non compaiono tra le prime 15 della classifica generale, guidata, invece, da Verona e Trento. L'Università del Salento si piazza al 46esimo posto insieme alle Università di Rende (Calabria) e al Politecnico di Bari, mentre l'Ateneo barese scivola ancora più giù posizionandosi al 57esimo posto. Il Sole pubblica anche la classifica didattica, dove sale Bari (32esimo posto) e scende Lecce (45esimo posto), e quella sulla Ricerca, dove il risultato per i due Atenei pugliesi si ribalta ancora: Lecce sale al 48esimo posto, Bari al 59esimo.



Più della posizione complessiva, però, le indicazioni di maggior interesse arrivano dai singoli indicatori, che offrono un esame il più possibile completo su pregi e difetti di ogni Ateneo. Sul versante della didattica, poi, debuttano nuovi dati che accendono i fari sui temi più attuali per la formazione universitaria. Risponde a questa esigenza, per esempio, la misurazione del peso degli stage in azienda e quello delle esperienze internazionali sulla carriera degli studenti, indicatori che indagano la capacità dell'Università di aprire all'esterno l'esperienza di studio dei propri iscritti e offrire loro strumenti in più da spendere sul mercato del lavoro. Rispetto all'indicatore sui crediti ottenuti per gli stage, Lecce e il Politecnico figurano tra le 15 Università peggiori.



L'Università del Salento guadagna, invece, punti sul versante che riguarda il giudizio dei laureandi sui corsi di studio, in questo caso positivo al punto da far figurare l'Ateneo tra le 15 migliori Università italiane. Bari, invece, risulta tra le migliori 15 rispetto all'indicatore sulla media dei crediti formativi ottenuti in un anno dagli iscritti. Tre le 15 peggiori, invece, rispetto alla valutazione sulla qualità della produzione scientifica e rispetto alla competitività della ricerca.
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