Napolitano rieletto presidente
«Prova cruciale». Presto il governo

Napolitano rieletto presidente «Prova cruciale». Presto il governo
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Sabato 20 Aprile 2013, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 21:04
ROMA - Giorgio Napolitano, a 87 anni, per la seconda volta il Presidente della Repubblica italiana. Pd, Pdl, Lega e Scelta civica hanno votato il Capo dello Stato, ponendo fine allo stallo che si era venuto a creare dopo la spaccatura all'interno del Partito democratico.

I numeri. Napolitano è stato rieletto con 738 voti su 1007. A seguire: Stefano Rodotà (217), De caprio (8) Massimo D'Alema (4), Romano Prodi (3), voti disopersi 6, schede bianche 10, schede nulle 12. Il giuramento di Giorgio Napolitano si svolgerà lunedì alle 17. La cerimonia avviene a Montecitorio alla presenza dei Grandi elettori.



Il discorso. In questa fase difficile per il Paese «tutti onorino i loro doveri» con l'obiettivo di «rafforzare le istituzioni repubblicane», ha detto Napolitano dopo aver ricevuto i presidenti di Camera e Senato che gli hanno comunicato il risultato del voto. E ancora: «Potete immaginare come io abbia accolto con animo grato la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla grande maggioranza dei componenti l'assemblea dei parlamentari e dei delegati regionali e come abbia egualmente accolto la fiducia con cui tanti cittadini hanno ansiosamente atteso una positiva conclusione della prova cruciale e difficile dell'elezione del Presidente della Repubblica». Al presidente della Camera, Laura Boldrini, e del Senato, Pietro Grasso il Capo dello Stato ha rivolto il ringraziamento per il lavoro svolto in questi giorni, sperimentando «la fatica e la tensione nel presiedere una seduta comune che già di per sé è altamente impegnativa e che è risultata particolarmente tormentosa».



Il primato. Napolitano è il primo Presidente della Repubblica a venire eletto per la seconda volta. Non solo, è anche il primo a ricevere la richiesta di rielezione essendo ancora in carica. Due primati nuovi, che si aggiungono a quello di essere il primo presidente proveniente dal Pci. Napolitano ha accettato la ricandidatura dopo il quinto scrutinio risoltosi con una fumata nera con l'affondamento di Romano Prodi.



Applausi e bagarre in Aula. Al superamento del quorum dei 504 voti in Aula è scattata la standing ovation. A non alzarsi solo il M5S. «Buffoni, buffoni»: alcuni Grandi elettori così si sono rivolti agli esponenti grillini. Un nuovo lungo appaluso esplode alla proclamazione ufficiale da parte della presidente della Camera Laura Boldrini. Silvio Berlusconi e Angelino Alfano sfoderano sorrisi, mentre al contrario Pier Luigi Bersani pur continuando ad applaudire appare con evidenza più serio in volto.



La piazza protesta. Fuori da Montecitorio la piazza ha cominciato a fischiare. «Buffoni, Buffoni», «Rodotà, Rodotà», «Uscite fuori». Queste grida si sono levate dai manifestanti grillini. In piazza sventolano anche bandiere di Rifondazione Comunista contro cui partono fischi e buu. Comizio di Beppe Grillo in piazza Del Popolo.



Le reazioni. «Oggi è una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano per lo spirito di servizio e per la generosità personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto», ha detto Silvio Berlusconi. «La situazione che viviamo richiede esperienza, saggezza, equilibrio, cultura politica e istituzionale: tutte qualità per cui Giorgio Napolitano è un riferimento per tutti noi». Anche Monti ha ringraziato Napolitano per il «sacrificio» e si è detto disponibile a fare le riforme «necessarie al Paese». Bersani ha parlato di «risultato eccellente».



La nota di Napolitano. «Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità». «Naturalmente - aggiunge Napolitano - nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica». Il riferimento è alle indiscrezioni in base a cui il Capo dello Stato avrebbe chiesto in cambio ai partiti una garanzia sulla formazione di un governo.