Londra è pronta a stupire il mondo
svelati i segreti della scenografia

Prove generali allo Stadio Olimpico di Londra
Prove generali allo Stadio Olimpico di Londra
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Giovedì 26 Luglio 2012, 17:40
dal nostro inviato Nino Cirillo

LONDRA - E' previsto per le sei e mezza di questa sera l’atterraggio a Stansted, a nord della capitale, dell’aereo presidenziale con Giorgio Napolitano. Da lì il presidente della Repubblica raggiungerà, in un’ora scarsa di viaggio, il Villaggio olimpico di Stratford per una cena con i dirigenti del Coni e gli atleti italiani. La forma scelta dal Quirinale è strettamente privata: non saranno ammessi né telecamere né taccuini per un momento che tutta la squadra azzurra aspetta da più di un mese. Cioè da quando - nel ricevimento prima della partenza - Napolitano venne invitato proprio qui, a Londra, alla vigilia delle Olimpiadi.



Sono ore molte intense quelle che aspettano il capo dello Stato e il suo staff. Domani mattina visita a Casa Italia, al Queen Elizabeth II conference center, proprio davanti all’abbazia di Westminster, e poi, nel pomeriggio, prima dell’inizio della cerimonia d’apertura, ricevimento a Buckingham Palace dalla Regina. A sera, Napolitano sarà in tribuna d’onore allo stadio Olimpico insieme agli altri 114 capi di stato attesi per l’occasione.



Di questa visita ha voluto parlare il presidente del Coni Gianni Petrucci durante la cerimonia dell’alzabandiera ieri mattina: «Sarà una grande emozione». E un «grazie, Presidente» ha voluto dire da Londra Franco Carraro, membro italiano del Comitato olimpico internazionale. «Ci è sempre stato vicino nel suo settennato - ha aggiunto Carraro - Non sarebbe mai mancato».



Se l’Italia vive queste ore nell’attesa della visita del suo presidente, la Gran Bretagna tutta, invece, trepida per una cerimonia d’apertura che dovrebbe farla risplendere agli occhi del mondo. Trepida e prega, perché le previsioni del tempo dicono ancora 24 gradi e soprattutto «showers» che letteralmente vuol dire docce ma, meteorologicamente parlando, acquazzoni. Occhio alle scommesse: una cerimonia bagnata viene data tre a uno.



Ma è il giallo dell’ultimo tedoforo che sta appassionando gli inglesi, e non solo loro: crollata la candidatura del decatleta Thompson rimangono appaiati - anche nelle scommesse, cinque a uno- Steve Redgrave, che ha vinto cinque ori nel canottaggio, e Roger Bannister, un altro mito vivente perché fu il primo al mondo a scendere sotto i quattro minuti nella distanza tutta britannica del miglio. Eppure... eppure una sorpresa dell’ultimo momento non è esclusa: la principessa Anna, tanto per dirne una.



Non appassiona, invece, ma getta un’ombra d’angoscia sulla festa la storia di queste due donne, Ankie Spitzer e Ilana Romano, le vedove di Andre e Youssef, due degli atleti israeliani massacrati dai terroristi di Settembre nero durante i Giochi di Monaco 1972, giusto quarant’anni fa. Sono venute a Londra a reclamare un doveroso ricordo ufficiale di quella strage e non hanno ancora ottenuto nessuna garanzia che questo accada.



Ankie e Ilana, davanti a un Comitato olimpico internazionale che non ne vuole sapere di commemorare con un minuto di silenzio quei morti (eppure il nostro Coni, con grande coraggio, si è dichiarato d’accordo), hanno lanciato il loro disperato appello: che il pubblico si alzi in piedi da solo, durante il discorso del presidente del Cio Rogge, e resti in silenzio per quel lungo minuto. Potrebbe accadere davvero.



Quanto alla cerimonia vera e propria, s’è trasformata quasi nel segreto di Pulcinella. L’ultima prova, quella di martedì pomeriggio, sembra aver fatto cadere gli ultimi veli. A nulla è valso il discorso di Lord Sebastian Coe, che invocava la discrezione dei 60mila figuranti anche in nome dei 27 milioni di sterline spesi. A nulla è valso l’hashtag confezionato disperatamente su twitter :«#salvalasorpresa».

Perché proprio su twitter si son scatenati i figuranti inondandolo di foto delle prove, di commenti entusiastici e confermando un po’ tutto. Shakespeare, la sua Tempesta, le coreografie dell’Inghilterra rurale, Mary Poppins e Capitan Uncino, James Bond e Paula Mc Cartney, che di persona si offrirà in una sua Hey Jude.



Giusto due messaggini fra tanti. Uno, firmato da un certo Pete Hendrik: «Se avete dei programmi per venerdì sera, cancellateli. La cerimonia d’apertura è una cosa fuori dal mondo». E un altro, da Ed Gillespie: «Stasera ho avvertito un insolito senso di orgoglio nazionale, quello che significa essere britannico».



A fine giornata anche qualche momento di paura. Una colonna di fumo si è alzata vicino allo stadio olimpico, ma era solo un chiosco di bevande e panini. Le fiamme sono state presto domate.