Lippi, un problema in più per l'Italia:
«Non vorrei che cominciasse il terrore»

Marcello Lippi
Marcello Lippi
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Lunedì 21 Giugno 2010, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 12:57
ROMA (21 giugno) - Non dobbiamo vedere il bicchiere vuoto. Il ct azzurro Marcello Lippi non perde la fiducia dopo il secondo flop della Nazionale ai Mondiali di Sudafrica 2010.



L'Italia, con 2 punti in 2 gare, deve battere giovedì la Slovacchia per garantirsi la qualificazione agli ottavi di finale. «I percorsi possono essere molto semplici o più difficoltosi di quanto si pensi. Le prospettive possono migliorare strada facendo, l'importante è avere fiducia nelle cose che si fanno e nelle persone con cui si lavora», dice Lippi. «Finora -aggiunge- abbiamo disputato due partite diverse, non completamente positive o negative. La certezza è che il risultato non è quello che ci aspettavamo. In queste due gare ci hanno tirato in porta solo due volte: questo è un fatto positivo. La Nuova Zelanda è passata in vantaggio dopo 5 minuti e poi si è messa lì dietro. Il Paraguay, che è un'ottima squadra, si è avvicinata alla nostra porta in un paio di occasioni».



I problemi, esaminati anche nell'incontro di stamane con la squadra, sono noti: l'Italia è poco incisiva in fase offensiva e segnare diventa un'impresa. «Noi dobbiamo renderci conto che c'è qualcosa che non va benissimo, perché non creiamo e non buttiamo la palla dentro». L'Italia è una delle big in bilico. «Ho letto una cosa detta da Capello: i suoi giocatori sono terrorizzati dai Mondiali», dice Lippi facendo riferimento alla situazione dell'Inghilterra. «Non vorrei che questo succedesse anche a noi. Stiamo facendo fatica, dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo facendo meno rispetto alle nostre possibilità. Ma il nostro Mondiale deve ancora cominciare», aggiunge il ct. «Non c'è crisi qua - dice indicando se stesso - e non c'è crisi nella squadra.



Nessuno è felice, c'è ancora voglia di fare cose importanti». «Non bisogna cadere nelle trappole che arrivano dall'esterno, in questi periodi qua ce n'è una in ogni passo. Conta solo quello che diciamo noi, in mezzo al campo, lontano da tutti. Ci siamo confrontati ieri sera e poi stamani, prima dell'allenamento», prosegue il tecnico, che nel decisivo match contro la Slovacchia spera di avere di nuovo a disposizione Andrea Pirlo, reduce da un infortunio muscolare. «Oggi riprende contatto con il pallone dopo 15 giorni. È quasi recuperato, vediamo. Ci sono valutazioni da fare». Di sicuro, dice, è ancora presto per un bilancio definitivo: «I cavalli si contano al palo, diceva Jesse James».