Causò un incidente: assolta perché non se ne accorse

Causò un incidente: assolta perché non se ne accorse
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Giovedì 22 Ottobre 2015, 20:47 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:23
Il crash all’incrocio, poi la presunta fuga senza prestare soccorso. In realtà, ha stabilito il giudice, un incidente avvenuto “all’insaputa” della donna accusata di averlo causato. Un’insegnante che, proprio per la misteriosa collisione, ha dovuto affrontare un procedimento penale che si è chiuso con una liberatoria sentenza di assoluzione.

Rispondeva di lesioni colpose e di omissione di soccorso, quest’ultima poi riqualificata nella violazione del codice della strada che si compie quando non ci si ferma a seguito di un sinistro stradale.



“Non si era accorta di averlo provocato” ha sostenuto il suo avvocato, Giuseppe Semeraro, dinanzi al Tribunale in composizione monocratica. Il legale è riuscito a dimostrare che l’imputata, rintracciata attraverso il numero di targa, non aveva avuto percezione alcuna d’essere stata coinvolta nello scontro fra autovetture. Il giudice ha condiviso l’impostazione e ha così emesso la sentenza: nessuna responsabilità, perché “il fatto non sussiste”. Neppure in relazione alla contestazione di lesioni, vista la contraddittorietà delle deposizioni dei testi citati dal pm e dalla parte civile che non ha consentito di sciogliere i dubbi sollevati sull’effettivo svolgimento dei fatti.



La donna, una professoressa che ha prestato servizio nella Città bianca per un periodo breve, aveva già risarcito per mezzo della compagnia assicurativa colei che si trovava nell’altro veicolo, la persona che riteneva che fosse scappata via. Nonostante la ricostruzione dei fatti per i quali le era stato attribuito il ruolo di “attrice protagonista”, non l’avesse affatto convinta. Pur di non battagliare, pur di non trascinare a lungo la controversia, anche in vista di un imminente trasferimento di sede, aveva deciso di pagare il dovuto. Una volta accertato, tra l’altro, che la controparte aveva riportato ferite lievi, e cioè un trauma cervicale guaribile in dieci giorni. E che comunque neppure i danni alla vettura erano stati poi così gravi.



I fatti risalgono al 22 dicembre del 2010 e si sarebbero verificati all’intersezione tra il centralissimo viale Pola e la strada panoramica. Un segnale di “stop” ignorato, stando al racconto fornito dalla denunciante, aveva fatto sì che si generasse l’urto tra le due utilitarie. Causa contraccolpo colei che era alla guida dell’altro mezzo, aveva riportato una cervicalgia.



Prima di andare in ospedale, però – ha specificato la difesa - la conducente ferita era corsa in questura per fornire la propria versione dei fatti e per attivare le ricerche della guidatrice dell’altra auto che a quanto sosteneva si era dileguata subito dopo i fatti.

Dalla targa si è giunti a identificare la docente. L’assicurazione ha liquidato l’indennizzo e il risarcimento per il danno alla persona. Ma non è finita così. Poiché c’era stata anche formale querela per omissione di soccorso, la questione ha acquisito rilevanza penale. La procura di Brindisi ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio ed è iniziato il processo, che si è celebrato dinanzi al giudice Angelo Zizzari. La persona offesa si era costituita parte civile, invocando un ulteriore ristoro per 3mila euro che, considerato l’epilogo della vicenda, non le è stato riconosciuto.