«Era già tutto previsto»: l'Uruguay
si sente vittima di una congiura

Cavani e Forlan
Cavani e Forlan
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Mercoledì 7 Luglio 2010, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 22:26
dal nostro inviato Ugo Trani

CITTA' DEL CAPO (7 luglio) - Il Maestro calma i suoi ragazzi, grandi protagonisti del mondiale della Celeste. Tabarez, prima di pensare alla finale per il terzo posto, ha anche questo compito. Da ieri sera sta parlando con i suoi giocatori che non accettano il verdetto di Citt del Capo.



Delusi per la sconfitta della semifinale del Green Point stadium e soprattutto convinti che loro in finale non ci dovevano arrivare. Tutto deciso la notte dell'eliminazione del Ghana, la scorsa settimana. Per quel fallo di mano di Suarez, espulsione del centravanti titolare dell'Uruguay e rigore match ball sbagliato da Gyan prima della serie dei penalty, fatale all'ultima nazionale africana in corsa per il titolo.



L'ironia prima della gara con l'Olanda, con chi sosteneva che Suarez andava premiato: lui, l'attaccante, miglior portiere del torneo. Ma anche l'accusa, la peggiore: l'Uruguay non merita di essere nelle quattro migliori del torneo, non ha fair play e su quello insiste da sempre la Fifa nelle sue competizioni. E, come se non bastsse, tutte le nazionali africane contro: punire la Celeste, bisogna cacciarla dal mondiale. La semifinale, con queste premesse, è diventata più complicata. L'avversaria non era solo l'Olanda, ma l'Africa, già in parte schierata con gli orange di Van Marwijk. Il gol, anche se di pochi centimetri, di Sneijder, con Van Persie in fuorigioco, al momento del tiro e sulla traiettoria, tanto da ingannare Muslera, fa pensare male ai giocatori uruguagi dopo le polemiche della vigilia e il trattamento riservato a Suarez per la parata contro il Ghana.



Spiega Cavani: «Non credo che quella rete, se l'avessimo segnata noi, sarebbe stata considerata buona. Andava annullata e la partita non sarebbe finita così». Tabarez lo calma, ma comunque insiste: «Per me nemmeno il primo gol era buono: l'azione era viziata da un fallo di Van Bommel su Gargano, quasi da cartellino rosso. Il secondo, poi, in fuorigioco. E non siamo fuori dalla finale. Ma dopo aver disputato un grande mondiale. Anche in questa semifinale, all'altezza della competizione Complimenti comunque all'Olanda: se ha vinto, vuol dire che merita di giocare per il titolo».



Trentadue anni dopo quella persa contro l'Argentina di Passarella a Buenos Aires, gli orange ci riproveranno. E per la prima volta un'europea vincerà fuori dal nostro continente. Questo, sì, è già scritto.