A Bari il congresso Anm, presente Mattarella. L'attacco dei magistrati: «Delegittimati. No subordinazione all'economia»

A Bari il congresso Anm, presente Mattarella. L'attacco dei magistrati: «Delegittimati. No subordinazione all'economia»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Ottobre 2015, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 23:52

Si è aperto questa mattina a Bari, al Teatro Petruzzelli, il XXXII congresso nazionale dell'Associazione nazionale magistrati. Alla cerimonia inaugurale ha preso parte anche Sergio Mattarella, presidente della Repubblica e a capo del Consiglio superiore della magistratura. Dura la relazione introduttiva di Rodolfo Sabelli, presidente nazionale Anm: un attacco diretto alla politica e alle riforme sull'agenda di governo e Parlamento.

L'accoglienza per Mattarella. Il presidente è stato accolto all'ingresso del teatro Petruzzelli da centinaia di bambini di alcune scuole primarie di Bari. I piccoli studenti baresi hanno sventolato in onore del presidente della Repubblica bandierine tricolore e chiamando «presidente, presidente». Mattarella ha sorriso loro salutandoli con la mano. Ad accompagnarlo all'interno del teatro i rappresentanti delle istituzioni, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro, e accanto a loro il presidente nazionale dell'Anm Sabelli e il presidente della Fondazione Petruzzelli Gianrico Carofiglio.

Il discorso e la tensione. Non c'è più lo scontro aperto ma resta la tensione tra politica e toghe, con una «dinamica meno accesa nella forma ma più complessa». Lo dice Rodolfo Sabelli, che punta l'indice contro chi con una «consapevole strategia di delegittimazione» ha raffigurato l'Anm come espressione di una «corporazione volta alla difesa dei propri privilegi». Sabelli non fa nomi ma è chiaro che si riferisce alle polemiche che ci sono state tra il premier e il sindacato delle toghe sulle riforme del governo che hanno riguardato lo status dei magistrati (dal taglio delle ferie alla nuova disciplina sulla responsabilità civile). Interventi «discutibili nel merito, nel metodo e nei tempi, che hanno preceduto persino quelli delle riforme, tuttora irrealizzate, del processo e dell'organizzazione»; e che, «unite a demagogiche semplificazioni, hanno aggravato il diffuso malcontento» dei magistrati, già sofferenti per «il peso dei carichi di lavoro, delle crescenti responsabilità e della carenza di risorse». «La magistratura italiana non è un ceto elitario e oligarchico» e «la percezione delle istituzioni dello Stato come gruppi di potere gelosi dei propri vantaggi costituisce in se stessa una tragedia del sistema democratico», avverte Sabelli, che rivendica all'intero vertice dell'Anm il merito di aver difeso «l'immagine e l'autorevolezza della magistratura associata, contro ogni tentativo di ridimensionamento del suo ruolo di rappresentanza e della sua stessa dignità».

La corruzione. C'è una «timidezza» negli interventi normativi per il contrasto alla corruzione, «incoerente» con la scelta di aumentare le sanzioni per alcuni reati comuni, che sa invece di «cedimento a superficiali appetiti giustizialisti» accusa Sabelli che boccia anche il ddl sulla prescrizione: «è deludente». Contro la corruzione, che e' anche lo strumento attraverso il quale "realta' mafiose si insinuano nel tessuto della pubblica amministrazione", occorre invece una "maggiore determinazione" e bisogna dotare magistrati e investigatori di "piu' penetranti strumenti di indagine e di prova", sostiene Sabelli. Una scelta imposta anche dalle convenzioni internazionali a cui l'Italia ha aderito. Concussione, traffico di influenze, corruzione privata, "ancora attendono una sistemazione definitiva, adeguata alla gravita' di tali condotte". E se vanno "salutate con favore" l'introduzione del reato di autoriciclaggio e la riforma del falso in bilancio, queste nuove norme presentano dei "limiti tecnici" che stanno gia' emergendo. Quanto alla prescrizione, serve "una riforma strutturale" che rimedi ai "guasti" della ex Cirielli.

Giustizia ed economia. Va respinta l'idea che «a minori controlli» della magistratura corrisponda «una maggiore crescita» dell'economia. Così si va verso la «subordinazione della politica e della giurisdizione al potere economico, in una pericolosa prospettiva tecnocratica» ha aggiunto Sabelli. Il presidente Anm parla di una «tensione» tra giustizia e economia, che si acuisce in tempi di crisi e diventa «drammatica» «quanto più alto è il grado dei diritti» in gioco; il riferimento esplicito è alle inchieste in materia di inquinamento, sicurezza nelle fabbriche, rapporti di lavoro. C'è una «insofferenza» verso le iniziative giudiziarie, che vengono bollate «come autoreferenziali, lesive degli interessi economici e persino espressione di ideologie radicali, quasi che la giustizia fosse parte di un sistema di poteri in conflitto e non invece mezzo garante della tutela dei diritti». Sono invece le «carenze della legislazione e spesso l'inerzia delle autorità amministrative», sottolinea il leader dell'Anm, le vere «cause di quella che impropriamente viene definita la supplenza dei giudici». Per questo, cruciale, nel realizzare l'equilibrio tra le molteplici istanze in conflitto, è il ruolo del legislatore: quanto più le sue regole saranno «corrette e accurate, tanto meno la magistratura sarà chiamata a riempirne i vuoti». Occorre anche «un forte senso di responsabilità delle autorità amministrative e degli operatori privati ai quali spetta operare le scelte di impresa». Mentre il magistrato, che è chiamato a intervenire nei casi di inquinamento ambientale ma anche di illeciti nel settore degli appalti, «in un ruolo di ultima istanza», «non fa opera di supplenza» né «usurpa funzioni altrui». Ma «deve offrire», oltre al rispetto della Costituzione e della legge, «una solida cultura giuridica e la ponderazione e l'equilibrio delle proprie decisioni, nella consapevolezza degli effetti che ne derivano»; e scegliere fra i tanti strumenti di intervento diretto nella realtà economica, «quello che realizzi lo scopo di giustizia col minor sacrificio possibile dei diritti coinvolti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA