Camillo Placì, il coach salentino
che schiaccia l'Italia con la sua Bulgaria

Camillo Placì, il coach salentino che schiaccia l'Italia con la sua Bulgaria
di Antonio PISCOPIELLO
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Martedì 7 Agosto 2012, 12:09
LONDRA - Camillo stavolta l’ha fatta davvero grossa: ha umiliato la “piccola” Italia, l’ha schiacciata e messa in un angolo con la Bulgaria degli “operai”. Il volley alle Olimpiadi parla salentino. Camillo Placi, pardon Plac (attenzione all’accento), oggi il personaggio che meglio di tutti incarna il desiderio di riscatto di chi ha scelto di andar via da casa (da Specchia) per trovare spazio e magari fare anche fortuna.
Aveva voglia di far vedere che sotto rete negli anni era riuscito a imparare qualcosa e che a modo suo (ma soprattutto nella sua lingua) oggi quel qualcosa è riuscito a trasmetterlo alla sua Bulgaria. Certo, ci sono modi e modi ma quelli di Placì sono sicuramente diretti, piacciono, alzano il livello dell’audience.



Lo ha fatto ieri con il suo palleggiatore dopo una giocata da minivolley: “Senti, pensa quello che vuoi, poi però fai quello che dico io”. Una frustata in piena regola, un rimprovero evidentemente a fin di bene che ha comunque trasformato il giocatore divenuto improvvisamente diligente, preciso e imprevedibile nel distribuire il gioco. Del cambiamento, suo malgrado, se n’è accorta l’Italia che ha iniziato ad accumulare ritardi su ritardi, fino alla resa.



Placì è così, prendere o lasciare. La sua è una lezione, una preziosa lezione di semplicità e umiltà. La prova? In queste battute rilasciate per telefono subito dopo la vittoria contro l’Italia: «Abbiamo avuto la meglio su una Italia fatta di grandi giocatori. La differenza? Abbiamo solo sfruttato alcuni loro errori ma rivedrete la vera Italia contro gli Usa, nelle gare secche si trasforma e per me resta una delle candidate per il podio». Quando il discorso scivola sulla Bulgaria e sul suo lavoro il tono della voce si abbassa in un voluto eccesso di umiltà: «Questa squadra ha dentro una grande fame e sa anche che questa di Londra è l’occasione della vita per tutti».



E come dargli torto, pensate che in media in Bulgaria un giocatore di pallavolo di un club di grande livello guadagna qualcosa come 300 euro al mese, un medico affermato 500 euro. Ed ecco perché l’Italia, per i pallavolisti dell’Est è ancora l’Eldorado nonostante il vento della grande crisi economica. Per questo e per mille altri fattori la vittoria di ieri di Placì e della Bulgaria, è un risultato che va oltre i tre punti conquistati: può essere il viatico verso l’oro e comunque per il podio. Già il podio, quel podio che l’Italia non vede da molto tempo e che Placì deve solo migliorare dopo il bronzo conquistato a Pechino ma alla guida della Russia. «Ci proviamo ma non sarà facile».



Placì, prima in Russia e poi in Bulgaria, i suoi successi partono dall’Est ma possibile che in Italia il suo lavoro e i suoi risultati passino inosservati? Eppure la sua stazza è poderosa ma evidentemente il buon Camillo ha anche un altro dono e forse non sa neppure lui di averlo: sa rendersi invisivile agli occhi degli uomini della Federvolley. Se Placì oggi è sotto i riflettori, è perché ha battuto l’Italia nel gioco e nelle idee. Ha stravinto ma questo da qui alla fine della corsa olimpica potrebbe non bastargli, ha il diritto di pretendere di più perché sa anche di avere costruito col suo sudore e col suo impegno una squadra forte e capace di farsi rispettare.



Ma c’è un dubbio, un alone di mistero sul suo reale ruolo: Camillo, ufficialmente è il vice allenatore della Bulgaria (il primo coach, quello vero scritto sui referti, è Naydenov), eppure la lavagnetta tattica è nelle sue mani, sono sue le colorite imprecazioni del tipo ”Possibile che non hai capito un c..“ (qui c’è il bip del divieto) ed è sempre lui che lancia occhiataccie a chi sgarra. Se lo capiscono? Certo, 7 giocatori su 12 della Bulgaria giocano in Italia. Sul suo ruolo, Camillo spiega: «Ho il mio spazio e cerco di fare il mio lavoro. Con Naydetov? Siamo in sintonia». Dice e non dice. Una bella lezione, da Camillo e dalla Bulgaria.
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