Buffon: «Per il tricolore e Napolitano
faremmo di tutto. I rigori? meglio di no»

Buffon: «Per il tricolore e Napolitano faremmo di tutto. I rigori? meglio di no»
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Sabato 23 Giugno 2012, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 18:21
ROMA - Un grazie al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, poi un omaggio alla bandiera: In campo l'Italia rappresentata da ragazzi che per il tricolore farebbero qualsiasi cosa. Parola del capitano azzurro, Gianluigi Buffon.



La papera. All'Inghilterra sono legate un paio di tappe significative della carriera azzurra dl portierone: l'esordio nell'under 16, ad esempio. E la papera più clamorosa, una autentica gaffe nell'under 21 che a inizio 1997 a Bristol costò all'Italia la qualificazione europea. Ma nella fase finale di una grande manifestazione quella di domenica è una prima volta, «e speriamo che sia un debutto felice. Anche se questa è davvero una partita equilibratissima: per definizione le gare tra noi e loro sul piano del pronostico sono sempre al 50 per cento, in questo caso decisivi come mai saranno i dettagli».



«Vedremo filmati sui rigori, certo». Per questo il portiere azzurro, leader indiscusso di questa squadra in campo e fuori, non lascia nulla al caso nella preparazione della sfida. Dalle cose ovvie: «Vedremo filmati sui rigori, certo». A quelle un po' meno. Come assumere il ruolo di motivatore di un tipo particolare come Cassano: uno che fino a qualche tempo fa non gli doveva essere molto simpatico. «E che invece ora secondo me - spiega - è un vero valore aggiunto per noi, e non solo tecnicamente. Con lui c'è stima e amicizia calcistica, c'è molta affinità. A me piace la sua sana follia, il suo modo stravagante e forte di esprimersi e dire cose, il suo modo di rapportarsi agli altri. Ha doti di leadership che neanche lui conosce. Magari qualche anno fa non lo pensavo, ora dopo tanti anni che lo conosco sì, e lo voglio dire».



A proposito di motivazioni: lui le sue le trova nell'affetto che il presidente Napolitano manifesta ad ogni occasione per la nazionale di calcio. E così sottolinea in una strana conferenza stampa a tre voci con gli altri due portieri della nazionale, De Sanctis e Sirigu, il «Ringraziamento da parte di tutti noi al primo cittadino del nostro paese che per l'ennesima volta è riuscito a farci pervenire messaggi di serenità». Si è commosso, oggi Napolitano nel parlare dell'avventura della nazionale agli europei «e ha tenuto a sottolineare - racconta Buffon - che il nostro ambiente in Italia-Spagna gli ha regalato emozioni importanti. Ha visto passione e amore. Ci fa molto piacere che uno con grande equilibrio come lui si esprima in termini entusiastici per noi in un momento delicato per il paese e per il nostro settore».



Napolitano. In costanza di boicottaggio più o meno dichiarato da parte di molti politici all'Ucraina Buffon non vuole mettere in imbarazzo il presidente della Repubblica con un invito diretto per un'eventuale finale: «Ma lui sa che quando vuole è l'ospite più gradito, e sa pure che in campo l'Italia è rappresentata da ragazzi che per il tricolore farebbero qualsiasi cosa».



Vive certezze di segno opposto, Buffon, in questo europeo: «Da una parte - spiega - non siamo i più forti e se dicessi che vinciamo l'europeo sarei da ricoverare, anche adesso che siamo rimaste in otto a contendercelo. Dall'altra essere tra le prime otto è già un buon traguardo, abbiamo fatto 5 punti senza mai perdere in un girone non facile. E poi: è vero che purtroppo questo non basta, e cioè occorre migliorare per fare cose significative. Ma è altrettanto certo che in gara secca ce la giochiamo con chiunqe, anche con la Spagna, la migliore e la Germania, che dopo la formazione di Del Bosque è la più forte».



Ma prima di pensare in grande c'è l'Inghilterra: «Giocheremo a tre o a quattro in difesa?» gli chiedono. «Per un portiere non cambia nulla. I rigori? Per le coronarie sarebbe meglio chiudere prima la pratica». Un complimento al giovane portiere avversario («Hart può segnare un'epoca a livello internazionale, come Neur e Sirigu»), molti di più ai big dell'Inghilterra: Rooney per carisma è un trascinatore: con lui Terry, Gerrard e Cole i britannici hanno gente navigata che sa come si fa a vincere».



Poi Buffon, dopo avere sottolineato che tra i greci e i tedeschi tifa per i primi («ma solo perchè sto sempre con i più deboli»), spazio anche all'autostima. «È vero, mi sto dando ai social network: l'altro giorno ho detto delle cose su Facebook, così non ho corso il rischio di essere male interpretato. Mi avevano suggerito Twitter, ma le 140 battute sono poche per il mio modo di scrivere. Ai tempi della scuola mi facevano dei bei complimenti per l'italiano, sapete?».