Avanti Brasile e Portogallo:
se la vedranno con Cile e Spagna

Cristiano Ronaldo e Lucio
Cristiano Ronaldo e Lucio
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Sabato 26 Giugno 2010, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 16:59
ROMA (25 giugno) - Le ultime squadre a qualificarsi per gli ottavi sono Brasile e Portogallo, nel pomeriggio, e Cile e Spagna nei match serali. Con qualche brivido per le furie rosse, con l'orecchio teso ai vani assalti della Svizzera al fortino Honduras. Gli elvetici non vanno oltre lo 0-0 e Del Bosque e i suoi si godono la qualificazione. Nel pomeriggio anche la Costa d'Avorio aveva sperato in una goleada brasiliana, in forza del 3-0 sui nordcoreani, ma Brasile e Portogallo hanno giocato a non farsi male, e per Drogba e soci non c'è stato nulla da fare. Il Brasile finisce primo con 7 punti precedendo il Portogallo con 5, la Costa d'Avorio con 4 e la Corea del Nord con zero punti. I brasiliani affronteranno il Cile il 28 giugno a Johannesburg, i portoghesi se la vedranno con la Spagna il 29 a Città del Capo.



Brasile-Portogallo è parzialmente viva nel primo tempo: merito del Brasile che sfrutta la spinta di Maicon e la vivacità di Nilmar. La selecao arriva un paio di volte dalle parti di Eduardo, che deve sbrigare solo ordinaria amministrazione. Il Portogallo non ha intenzione di rischiare: il pareggio blinda la qualificazione agli ottavi, non è il caso di correre inutili pericoli. Al 25' serve un clamoroso fallo di mano di Juan per fermare Cristiano Ronaldo: l'arbitro messicano Archundia non se la sente di sventolare il rosso e il Brasile rimane in 11. Al 30' Nilmar tocca da 2 passi, Eduardo devia miracolosamente sul palo. Sul ribaltamento di fronte, Tiago reclama un penalty: per il direttore di gara è simulazione, giallo. Ronaldo sfida tutta la difesa verdeoro, il pallone arriva dalle parti di Meireles che non riesce a inquadrare la porta sull'uscita di Julio Cesar sprecando una colossale chance. L'ultimo brivido, in maniera casuale, arriva al 92': sul tiro di Ramires, dopo una deviazione fortuita, Eduardo evita sorprese. La selecao con 7 punti si tiene il primo posto, il Portogallo chiude in seconda posizione con 5 punti e nemmeno un gol subito: nessuna squadra, finora, ha fatto altrettanto.



PORTOGALLO (4-4-2) - 1 Eduardo; 2 B. Alves, 6 Ricardo Carvalho, 15 Pepe (19' st, 8 Paolo Mendes), 5 Duda (9' st, 11 Simao); 23 Coentrao, 21 Ricardo Costa, 19 Tiago, 16 Raul Meireles (39' st, 14 Miguel Veloso; 7 Cristiano Ronaldo, 10 Danny. (12 Beto, 22 Daniel Fernandes, 3 Paulo Ferreira, 4 Rolando, 13 Miguel, 9 Liedson, 20 Deco, 18 Hugo Almeida, 17 Amorim) Ct: Queiroz.

BRASILE (4-2-3-1) - 1 Julio Cesar; 2 Maicon, 3 Lucio, 4 Juan, 6 Bastos; 8 Gilberto Silva, 5 Felipe Melo (44' pt, 17 Josuè) ; 13 Dani Alves, 19 Julio Baptista (37' st, 18 Ramires), 21 Nilmar; 9 Luis Fabiano (40' st, 23 Grafite). (12 Gomes, 22 Doni, 14 Luizao, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 17 Josuè, 7 Elano, 20 Kleberson, 11 Robinho). Ct: Dunga. Arbitro: Archundia (Messico).

Angoli: 7-4 per il Brasile

Recupero: 1' e 5'

Ammoniti: Luis Fabiano, Fabio Coentrao, Pepe, Felipe Melo per gioco scorretto, Juan e Tiago per comportamento antiregolamentare, Duda per proteste

Spettatori: 62.760.





La Costa d'Avorio invece ha fatto sul serio: 3 a 0 contro la Corea del Nord, dopo una partita dominata dall'inizio alla fine e ribaltando un pronostico che vedeva le squadre asiatiche favorite sulle africane. Decidono i gol Yaya Tourè (14') e Romaric (20') nel primo tempo e di Kalou (36') nella ripresa. La vittoria non basta agli ivoriani per evitare l'eliminazione: la nazionale di Eriksson chiude infatti al terzo posto con 4 punti alle spalle di Brasile (7 punti) e Portogallo (5 punti). Fuori anche la Corea del Nord, fanalino di coda con zero punti.



COSTA D'AVORIO (4-3-2-1-): Barry, Boka, Kolo Tourè, Zokora, Ebouè, Keita (19' st Kalou), Yaya Tourè, Tiotè, Romaric (34' st Doumbia), Gervinho (19' st Dindane), Drogba. A disp. Zogbo, Yeboah, Angoua, Gohouri, Bamba, Gosso, Konè, Tienè, Demel. All. Eriksson.

COREA DEL NORD (5-3-2): Ry Myong Guk, Cha Jog Hyok, Pak Chol Jin, Pak Nam Chol, Ri Kwang Chon, Mun In Guk (23' st C.Kum Chol), Ri Jun Il, Ji Yun Nam, Hong Yong Jo, An Yong Kak, Jong Tae Se. A disp. K. Myong Gil, K. Myong Won, N. Song Chol, R. Kwang Hyok, Nam Chol, K. Kum Il, K.Yong Jun, R. Chol Myong, K. Kyong Il, P. Sung Hyok, A.Chol Hyok. All. Kim Jong Hun.

Arbitro: Undiano (Spa).

Marcatori: 14' pt Y.Tourè, 20' pt Romaric, 36' st Kalou.

Spettatori: 40.000

Recupero: 1' e 5'



La Spagna ha battuto il Cile 2-1 ed entrambe accedono agli ottavi di finale. Dopo essere andata in doppio vantaggio ed essere rimasta in superiorità numerica, la Spagna però non solo non è riuscita ad affondare il colpo della tranquillità, ma ha addirittura preso un gol dal Cile. La Spagna è passata in vantaggio al 24' grazie ad un capolavoro di goffaggine della difesa e del portiere cileni: Torres, uno contro uno con Ponce su un lancio proveniente quasi dalla linea di fondo, si è visto venire incontro il portiere Bravo, che lo ha anticipato di piede fuori dalla propria area: la palla è finita a David Villa, che da 40 metri ha avuto il tempo di prendere la mira e, al volo, con un sinistro a parabola, segnare a porta vuota il suo terzo gol. Fin lì il Cile aveva fatto non poca paura alla porta di Casillas. L'occasione più bella era capitata all'Udinese Sanchez, che aveva provato, senza riuscirci, a sorprendere il portiere fuori dai pali. Al 37' Iniesta e Villa triangolano ai vertici dell'area: il bomber della Spagna si trasforma in assist man per il rientrante centrocampista del Barcellona, che colpisce di precisione e spiazza il portiere. Dall'altra parte Torres inciampa, traendo in inganno l'arbitro che mostra il secondo giallo a Estrada e lasciato il Cile in dieci. La partita (fino a quel punto una delle più divertenti di tutto il Mondiale) finisce lì. Il Cile accorcia a inizio ripresa, quando Millar, appena entrato, trova la conclusione da lontano aiutato da una deviazione di Piquè. La Spagna si limita a uno stucchevole possesso di palla mai veramente pericoloso.



CILE (3-3-1-3): Bravo; Jara, Ponce, Medel; Isla, Estrada, Vidal; Beausejour; Sanchez (20' st Orellana), Valdivia (1' st Paredes), Gonzalez (1' st Millar). (12 Pinto, 23 Marin, 2 Fuentes, 5 Contreras, 19 Fierro, 21 Tello, 9 Suazo). All.: Bielsa.

SPAGNA (4-3-2-1): Casillas; Capdevilla, Puyol, Pique, Sergio Ramos; Xabi Alonso (28' st Martinez), Busquets, Xavi; Villa, Iniesta; Torres (10' st Fabregas). (12 Valdes, 23 Reina, 2 Albiol, 4 Marchena, 17 Arbeloda, 21 David Silva, 10 Fabregas, 18 Pedro, 19 Fernando Llorente, 22 Navas). All.: Del Bosque.

Arbitro: Rodriguez (Mes).

Reti: nel pt 24' Villa, 37' Iniesta; nel st 2' Millar.

Recupero: 2' e 2'.

Angoli: 4-3 per la Spagna.

Espulsi: nel pt 37' Estrada per somma di ammonizioni.

Ammoniti: Medel, Ponce, Estrada, Busquets per gioco scorretto.

Spettatori: 41.958.



Svizzera e Honduras a reti bianche. A Bloemfontein le due squadre più deboli del gruppo si sono specchiate in uno 0-0 che le elimina e le penalizza entrambe. Più gli elvetici degli honduregni, perché la Svizzera aveva illuso all'esordio e perchè le bastava una vittoria per 1-0 per superare la prima fase come nel 2006. Nel primo tempo la Svizzera ha dominato in modo sterile. La lunga fase di studio sembra addormentare il Free State Stadium, almeno fino al 24', quando la sveglia arriva da David Villa, che segna per la Spagna e, automaticamente, esclude Svizzera e Honduras ferme sullo 0-0. Se per gli honduregni non c'è nulla da fare, gli svizzeri capiscono che vincere diventa obbligatorio. Ma gli elvetici chiudono la prima frazione senza creare grattacapi agli honduregni. Nel secondo tempo Yakin entra al posto di Fernandes, evanescente, e il gol del Cile che dimezza lo svantaggio regala un po' di fiducia in più. Dopo 8' è l'Honduras ad andare vicinissimo al gol con Suazo che, tutto solo davanti alla porta svizzera, riesce a mettere fuori di testa. Soltanto con i calci piazzati la Svizzera impensierisce l'Honduras, come al 20' con un'occasione di Yakin. Hitzfeld manda in campo Frei al posto di N'Kufo e il pressing finale viene lanciato. Ma è ancora l'Honduras a sfiorare il gol con un numero di Alvarez che colpisce il pallone con forza: Benaglio, con la punta delle dita, si supera. Più la Svizzera dovrebbe attaccare, più è l'Honduras a premere. Già a 10 minuti dalla fine, tutto sembra scritto, le due contendenti non hanno più molto da dire. È anzi, di nuovo, l'Honduras a sfiorare il colpo: prima con Suazo, che va in gol ma viene segnalato in fuorigioco, poi con Turcios, Chavez e Welcome che, su corner, si vedono sfilare davanti il pallone senza riuscire a deviarlo in rete. L'Honduras esce senza una vittoria e senza nemmeno la soddisfazione di aver segnato un gol, e la Svizzera - dopo le grandi speranze nel match vinto contro la Spagna - rientra nei ranghi e non riesce a riscattare la deludente performance di due anni fa, agli Europei organizzati in casa, e fa peggio del 2006, quando perse ai rigori agli ottavi contro l'Ucraina, poi avversaria dell'Italia.



SVIZZERA (4-4-2): Benaglio; Lichtsteiner, Grichting, Von Bergen, Ziegler; Barnetta, Inler, Huggel (33' st Shaqiri), Fernandes (1' st Yakin); Derdiyok, Nkufo (24' st Frei). (12 Wolfli, 21 Leoni, 3 Magnin, 14 Padalino, 18 Bunjaku, 20 Schwegler, 22 Eggimann, 4 Senderos). All.: Hitzfeld.

HONDURAS (4-4-2): Valladares; Chavez, Figueroa, Bernardez, Sabillon; Alvarez, W. Palacios, Suazo (42' st Turcios), Thomas; J. Palacios (33' st Welcome), Nunez (22' st Martinez Ramos). (1 Canales, 22 Escober, 4 J.Palacios, 9 Pavon, 13 Espinoza, 14 Garcia, 20 Guevara, 21 Izaguirre, 23 Mendoza). All.: Rueda.

Arbitro: Baldassi (Arg).

Ammoniti: Fernandes, Thomas, Suazo, Chavez, W.Palacios per gioco falloso.

Angoli: 5-3 per la Svizzera.

Recupero: 1' e 4'.

Spettatori: 28.042.