A Lecce inaugurazione felice della stagione lirica con Cavalleria e Zanetto

A Lecce inaugurazione felice della stagione lirica con Cavalleria e Zanetto
di Eraldo MARTUCCI
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Domenica 10 Febbraio 2013, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 20:55
LECCE - Non c’era bisogno di ulteriori conferme, ma l’entusiasmo che ha accolto la prima di “Cavalleria rusticana”, l’altra sera nel gremito Politeama Greco, ha dimostrato ancora una volta che il capolavoro di Pietro Mascagni continua a rappresentare una delle opere più amate dal pubblico. In realtà l’inaugurazione della 44esima stagione lirica della Provincia di Lecce, organizzata dall’assessorato alla cultura diretto da Simona Manca, presentava un motivo di interesse in più. Per celebrare il 150° anniversario della nascita di Mascagni, il nuovo direttore artistico Sergio Rendine ha avuto infatti la felice idea di far precedere “Cavalleria” dall’operina “Zanetto”, per le nostre parti assolutamente inedita, realizzando peraltro il desiderio dello stesso compositore che in un’intervista dell’agosto 1892 dichiarava di avere pronto uno “Zanetto” in un atto da abbinare appunto al suo capolavoro. In realtà l’opera fu completata tre anni dopo.



“Zanetto” è un lavoro di grande raffinatezza strumentale e dal sapore rinascimentale, le cui qualità sono venute fuori anche grazie alla bravura delle due sole interpreti, il soprano Gabriella Costa ed il mezzosoprano Antonella Colajanni, alla leggerezza dell’esecuzione dell’Orchestra “Tito Schipa”, ben diretta da Paolo Olmi, ed all’elegante messinscena di Michele Mirabella.

Il poliedrico regista barese ha firmato anche l’allestimento di “Cavalleria”, pensato ed ideato per l’apertura della stagione di due anni fa del Petruzzelli. Con la sua monumentale chiesa barocca ad occupare buona parte della scena, l’impatto visivo è stato sicuramente suggestivo. Belli anche i costumi ispirati forse alle iconografie dei carretti siciliani, e dunque, soprattutto quelli femminili, retrodatati rispetto al tempo di ambientazione dell’opera.

Anche in questo caso positiva la prova dell’Orchestra “Schipa” diretta con ritmi serrati da Paolo Olmi. Un elogio particolare al coro lirico di Lecce diretto con grande bravura da Emanuela Di Pietro.



Di buon livello il cast, con il gagliardo ed incisivo Turiddu del tenore Angelo Villari, la Santuzza fiera e passionale del soprano Nila Masala, il contegnoso Alfio del baritono Giuseppe Altomare, che ha donato al suo personaggio una fisionomia molto più civile del consueto, e le efficaci Antonella Colajanni e Manuela Rizzo nei panni di Lola e Mamma Lucia.

Si replica questa sera alle 18 al Politeama Greco (con Luisella De Pietro nel ruolo di Santuzza), e domani alle 21 al Teatro Verdi di Brindisi (con il tenore Vincenzo Sarinelli nella parte di Turiddu).

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