Verissimo, la commozione di Alfonso Signorini: «Mi manca un figlio, il biglietto di mio papà lo porto sempre con me»

Verissimo, la commozione di Alfonso Signorini: «Mi manca un figlio, il biglietto di mio papà lo porto sempre con me»
Verissimo, la commozione di Alfonso Signorini: «Mi manca un figlio, il biglietto di mio papà lo porto sempre con me»
di Silvia Natella
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Sabato 8 Febbraio 2020, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Alfonso Signorini a 360 gradi a Verissimo. Il conduttore del Grande Fratello Vip 2020 ha risposto alle domande di Silvia Toffanin e si è commosso parlando dei genitori scomparsi. Nel salotto del programma di Canale 5 c'è anche spazio per qualche anticipazione sulla puntata del reality che andrà in onda lunedì. La conduzione del Grande Fratello, nel ventennale dalla prima edizione, è stata una sfida che ha accettato senza esitare: «Ho detto subito sì perché era l'ennesima sfida. La vita non smette mai di regalarti queste sfide».

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Signorini è anche il direttore del settimanale "Chi" da molti anni. Alla padrona di casa che gli ha chiesto qual è il suo rapporto con il potere ha risposto: «Io preferisco essere amato, però con il mestiere che facciamo essere temuti è importante, altrimenti ti mangiano. È giusto dare la parte più bella di noi a chi vogliamo bene, a me del potere non è mai fregato niente, non volevo fare il direttore di niente».


Poi un salto indietro nel tempo, ai giorni con la sua famiglia. Un aneddoto di quando era bambino significa molto per lui: «La ditta di mio papà organizzava la festa per i figli dei dipendenti. C'era il pacco per i figli degli operai, degli impiegati e dei dirigenti e i regali erano diversi. Aprii il mio e subito dopo vidi quello del figlio di un dirigente che era più grande e bello. Pochi giorni dopo mio papà mi fece trovare lo stesso pacco con un biglietto "Al mio Alfi che non è secondo a nessuno".... Il biglietto lo porto sempre con me».

Il papà è morto lasciandolo con un grande rimpianto: «L'ho assistito fino all'ultimo, però per pudore non ho mai avuto il coraggio di abbracciarlo e di dirgli ti voglio bene. Alla mamma sì perché non volevo ripetere lo stesso sbaglio, me la sono sempre baciata, stretta, ricordo quando l'ho lavata l'ultima volta, sembrava la mia bambina. Mi sono ritrovato mamma e lei figlio. L'ultimo giorno mi ha detto 'La mamma va via perché sa che puoi farcela'. Sono contento perché ho fatto in tempo a salutarla, ho sentito dentro di me che dovevo salutarla l'ultima volta».

Nell'intervista ha affrontato anche un aspetto molto intimo della sua vita sottolineando la mancanza di un figlio: «Mia madre mi avrebbe voluto fidanzato e papà, mi diceva 'quando mi porti una bella ragazza?', poi ho trovato il coraggio di dirle della mia omosessualità grazie all'amore che lei aveva per il mio compagno. Mi sono accorto che per loro non era un dispiacere. Mi sarebbe piaciuto avere un figlio, non ti nego che mi sono dato da fare per l'affidamento ma non ci sono i termini anagrafici. Sono contrario alle cose forzate come gli uteri in affitto».

La sua è la posizione di un uomo molto credente: «La Chiesa non è chiusa sull'omosessualità, Dio ti accoglie, non ti rifiuta. Ogni volta, però, devo andare a confessarmi e ricordare che sono omosessuale. La Chiesa dice che non puoi consumare la tua sessualità. Ogni volta ti devi pentire di questo. Questo è il protocollo. Lo accetto, ma la Chiesa è tanto altro». 

 

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