Paola Saulino: "Sesso orale? Donne, per farlo bene c'è un modello matematico"

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Si chiama OPDAP (ogni lettera corrisponde ad una parola chiave che ci può ispirare mentre stiamo praticando un rapporto orale su un uomo: O sta per occhi, P per parole, D per donare e donarsi, A per adattarsi e infine P sta per plauso. E poi di ogni parola una spiegazione) ed è il modello matematico che Paola Saulino ha elaborato per il miglior sesso orale. Partendo dallo studio della PNL, (Programmazione Neuro Linguistica) e attraverso una personale elaborazione è nato un modello scientifico sul sesso orale. Il modello OPDAP è un modello per lo più per donne o comunque per uomini bisessuali o omosessuali, ma Paola Saulino sta sviluppando nuove sigle e approcci anche per gli uomini che intendono avere rapporti sessuali esclusivamente con donne.
 
Una formazione al liceo classico, due lauree, con 110 e lode, portate a casa e con la convinzione di non anteporre mai il suo corpo allo studio o al saper fare. “Non ho mai creduto nell’agevolazione delle carriere, ho sempre pensato, se vali, vali! E prima o poi se sai fare qualcosa o hai qualcosa da dire, sicuramente ci riuscirai”.

“Credo molto in questo mio approccio di applicare la PNL al sesso. Sono due mie grandi passioni, posso dire di averle studiate a fondo entrambe, e ho tanta volontà di aiutare gli altri e perché no anche di divertirmi tanto. Il sesso è divertimento, e anche lo studio deve contemplare parentesi ironiche e ludiche”.

“Il sesso è una parte fondamentale della nostra vita - continua Paola - una forza vitale, il motore dell’esistenza. Una cosa meravigliosa. Il sesso orale è, invece, un regalo. Una bellissima forma che può donare tanto piacere. E’ una forma di connessione profonda se fatto al tuo partner, una dichiarazione d’amore, una deposizione delle armi dopo una litigata, una meravigliosa lettera scritta attraverso un atto; ma anche un’esibizione di abilità con un estraneo, un momento di altruismo, una bella parentesi sulla quale si può chiacchierare dopo, quindi anche un inno alla comunicazione. Il sesso orale conserva qualcosa di adolescenziale, conserva un nonsoché di estremamente goliardico e simpatico, conserva la magia del “non si fa” e la sfida “del devo impararlo a fare bene”.

Oggi Paola è diversa rispetto ad alcuni mesi fa, “sono stata travolta da gossip e critiche. Non sono mancati momenti di fragilità, ma posso affermare che è proprio dopo questi momenti che diventi ancora e sempre più forte. Certamente spesso mi sono sentita sola, a volte ero sola contro tutti, questo permetteva alla mia parte ribelle di combattere e prendersi la scena, ma la mia parte emotiva subiva bei colpi. Credo che questa svolta intellettuale possa giovare molto nella pratica di un buon sesso. E non escludo di poter elaborare altri modelli che aiutino gli uomini a praticare sesso orale e non, alle donne, e in generale su altre pratiche e metodi sessuali”.