Sabrina Paravicini: «C'è un silenzio severo, passerà e ne usciremo migliori»

Coronavirus, Sabrina Paravicini: «C'è un silenzio severo, passerà e ne usciremo migliori»
Coronavirus, Sabrina Paravicini: «C'è un silenzio severo, passerà e ne usciremo migliori»
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Giovedì 12 Marzo 2020, 17:40
Con l'emergenza Coronavirus, si fermano anche le visite mediche non necessarie ma non le terapie salvavita dei pazienti oncologici. Ne sa qualcosa Sabrina Paravicini, che continua la sua battaglia contro il cancro ed è ben consapevole, in questi momenti, di essere particolarmente a rischio.

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L'attrice e regista, ieri, si è recata in ospedale per la necessaria terapia ma ha trovato un ambiente decisamente diverso del solito: pochissimi pazienti, medici e infermieri con camici asettici e mascherine e soprattutto un silenzio irreale. In una sala d'attesa vuota, Sabrina Paravicini racconta le proprie sensazioni: «Ricordo l’ultima volta 21 giorni fa che era piena e rumoreggiante.
Oggi quello che mi colpisce di più è il silenzio. Un silenzio severo. Un silenzio triste. Il luogo di cura che mi ha accolta e accudita oggi sembra diverso. Austero. È giusto così. Siamo in emergenza
».

Il messaggio di Sabrina Paravicini resta comunque pieno di speranza e andrebbe rivolto a tutta l'Italia: «Ci salutiamo con le infermiere e dalla voce sentiamo il sorriso che non possiamo vedere sotto alle mascherine. Passerà. Passerà anche questa. Per ora sono felice che le nostre cure siano garantite. E non era scontato. Ringrazio tutti i medici e gli infermieri che stanno facendo il loro lavoro nonostante tutto. Passerà. Ne usciremo migliori».

Successivamente, Sabrina Paravicini si è recata dal medico curante e ha rivelato che il dottore si era chiuso a chiave nel suo studio, rilasciando le ricette solo attraverso la fessura della porta: «Ho dovuto chiamarlo al telefono, mi hanno fatto impressione soprattutto due cose: sentire la sua voce contemporaneamente al telefono e al di là della porta, ma anche quel foglio passato sotto la porta. Voglio precisare che sono d’accordo con le misure prese dal mio medico. Non ero preparata a misure tanto restrittive ma non sono assolutamente stata trascurata . Anz».
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