Giorgia Soleri nella Giornata dell'endometriosi: «È umiliante che ci vogliano 10 anni per diagnosticarla. Grazie a chi si batte con noi»

L'appello dell'attivista è stato condiviso sui social nella giornata mondiale sulla consapevolezza della malattia

Giorgia Soleri, la dedica per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’endometriosi: «Non lasciateci sole!»
Giorgia Soleri, la dedica per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’endometriosi: «Non lasciateci sole!»
di Dajana Mrruku
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Marzo 2024, 13:10

Marzo è il mese della consapevolezza sull'endometriosi e oggi, 28 marzo, è la giornata dedicata a questa malattia che spesso è invisibile, ma rende la vita di numerose donne un inferno. Una delle maggiori divulgatrici sull'endometriosi è Giorgia Soleri. L'attivista ha ricevuto la sua diagnosi a marzo 2021, dopo anni e anni di ricerche e visite ginecologiche perché quei dolori lancinanti durante le mestruazioni non erano normali e a nulla sono servite pillole o altro. Contro questa malattia non c'è una cura, ma solo delle terapie per prevenire questi dolori lancinanti e invalidanti.

Soleri è stata ospite a Petrolio, su Rai3, per parlarne e sui social ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro, l'ennesimo, per sensibilizzare sull'argomento. 

Le parole di Giorgia

«Oggi 28 Marzo è la giornata internazionale per la consapevolezza sull'endometriosi.

Questo è un post generico con le info base sulla malattia. Ricordiamoci che colpisce più di 1 persona su 10 e che il ritardo medio diagnostico è di circa 7-10 anni. Potreste avere tra i vostri contatti una persona che non sa ancora di esserne affetta e si sta dannando dietro a un dolore che potreste non conoscere. Non lasciateci sole!», aveva scritto Giorgia Soleri lo scorso anno in occasione della giornata della consapevolezza sull'endometriosi.

A un anno di distanza, l'attivista ha superato molti scogli e ha raggiunto una nuova consapevolezza e forza che ha potuto trasmettere durante la sua ospitata a Petrolio. «Per la prima volta ho sentito parlare di endometriosi in un media mainstream non solo con estrema competenza, ma anche con delicatezza, empatia, sguardo aperto e complessità, interpellando gli specialisti ma lasciando spazio alla voce delle pazienti, troppo spesso silenziata e sminuita», ha commentato.

«Non sono stati cavalcati miti ormai superati e non stata fatta pornografia del dolore. Lì c’era l’endometriosi e tutto ciò che comporta in modo vero, autentico, crudo. Grazie alle donne che hanno avuto il coraggio di raccontarsi e di condividere la loro storia, ieri e sempre, in ogni spazio disponibile e con ogni mezzo, per evitare ad altre un ritardo diagnostico medio di 10 anni fatto di invalidazione, negazione e umiliazione nonostante sia una malattia tutt’altro che rara (anche io ho avuto, 3 anni fa, la diagnosi per merito vostro). E grazie a chi non ne soffre ma ha scelto di non girarsi dall’altra parte: abbiamo bisogno di una comunità stretta e presente al nostro fianco, per supportarci personalmente e per sostenerci politicamente, in una battaglia volta alla sensibilizzazione, alla formazione del personale medico-sanitario e a un maggiore e più equo riconoscimento da parte del SSN», ha chiuso così Giorgia Soleri, cercando di portare sempre più consapevolezza sull'endometriosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA