Fabrizio Corona insanguinato, Instagram rimuove post e storie: «Non permettiamo immagini di autolesionismo»

Fabrizio Corona insanguinato, Instagram rimuove i post e le storie: «Non permettiamo immagini di autolesionismo»
Fabrizio Corona insanguinato, Instagram rimuove i post e le storie: «Non permettiamo immagini di autolesionismo»
di Simone Pierini
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Giovedì 11 Marzo 2021, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Fabrizio Corona censurato per le immagini che lo ritraggono con il volto insanguinato. I post e le storie pubblicate su Instagram sono state rimosse dai social network. A giustificare il provvedimento è un portavoce di Facebook, cui fa capo la piattaforma, che ha dichiarato che «non permettiamo immagini o video di autolesionismo su Instagram, ed eliminiamo questi contenuti ogni volta che ne veniamo a conoscenza. I post e le Storie di Fabrizio Corona di oggi sono stati rimossi».

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Le immagini di Fabrizio Corona hanno fatto il giro del web e dei social. Dopo una lieve ferita sull'avambraccio l'ex fotografo dei vip si è cosparso il viso di sangue e ha protestato con forza contro il provvedimento di revoca degli arresti domiciliari. Fabrizio Corona ha anche frantumato un vetro dell'ambulanza che lo aspettava per portarlo all'ospedale Niguarda, a causa dei tagli che si è procurato alle braccia dopo aver saputo che doveva tornare in carcere.

Gridando «che cosa fate qui, andate via», l'ex fotografo dei vip ha cercato di sfilarsi alle braccia dei poliziotti, puntando i piedi per poi colpire il vetro dell'ambulanza e calciare vigorosamente. Il mezzo danneggiato è dell'associazione «Croce Maria Bambina» di Milano. «A fronte di quanto accaduto Croce Maria Bambina si riserva ogni e più opportuna azione giudiziaria, sottolineando come la violenza sia da condannare sempre, a maggior ragione quando è rivolta verso un mezzo di soccorso ed i volontari che vi operano a bordo», lo ha dichiarato l'avvocato Daniele Pizzi, legale dell'ente. 

La richiesta del Movimento Italiano Genitori

Il Moige- Movimento Italiano Genitori interviene sul caso di Fabrizio Corona, in particolare sul video che ha realizzato e postato in cui si mostra tagliato e insanguinato, sostenendo che c'è il «rischio di emulazione tra i giovani» visto che «incita all'autolesionismo» e chiede che «Instagram lo oscuri immediatamente» «Queste immagini in cui, di fatto, si incita all'autolesionismo come mezzo per essere ascoltati e combattere ciò che si ritiene giusto, sono visibili a tutti su Instagram, un social in cui sono presenti milioni di giovani e giovanissimi. - commenta la dottoressa Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige - In un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo oggi, con adolescenti in isolamento sociale forzato, casi di autolesionismo e depressione in aumento nei reparti pediatrici, mi chiedo come si possa dar spazio a messaggi di questo genere». «Ci aspettiamo che Instagram - aggiunge - agisca al più presto oscurando foto e video, che rappresentano un rischio concreto di incitazione all'autolesionismo e al suicidio tra i giovani e i giovanissimi. Chiediamo che da parte dei social vi sia una maggior tutela nei confronti dei minori, che in alcuni casi in passato è venuta meno».

I giudici: «Pensa di essere al di sopra della legge»

 

C'è la necessità di interrompere una dilagante e sempre più frequente commissione di infrazioni da parte di Fabrizio Corona, che trovano fondamento soltanto nella sua volontà di ritenersi arbitrariamente una persona non sottoposta ai vincoli e ai limiti della legge. È questo uno dei passaggi del provvedimento di una ventina di pagine con cui i giudici della Sorveglianza di Milano hanno revocato, a partire da oggi, il differimento pena in detenzione domiciliare per l'ex 're dei paparazzì, rimandandolo in carcere. Per i giudici (presidente Corti), il percorso di cura e terapie, che tra l'altro ha portato a buoni risultati dal punto di vista psicologico e psichico, potrà proseguire anche all'interno del carcere, mentre fuori l'ex agente fotografico ha continuato a violare le prescrizioni e forse anche a commettere reati, date anche le quattro denunce (una pure per truffa e un'altra per minacce alla ex moglie Nina Moric) accumulate negli ultimi mesi. Tra le varie diffide per i suoi comportamenti, come spiegano i giudici, ce n'è pure una per essersi allontanato da casa senza autorizzazione il 30 novembre ed essersi incontrato con una delle presunte vittime di abusi da parte dell'imprenditore del web Alberto Genovese. E un'altra ancora per una festa dopo mezzanotte, il 19 dicembre, in un'abitazione con altre 14 persone in gran parte pregiudicati, violando anche le norme anti-Covid. Tra l'altro, Corona, che in un video di oggi su Instagram ha attaccato il giudice Marina Corti e il sostituto pg Antonio Lamanna (immagini poi eliminate dal suo profilo social), rischia pure di essere denunciato per minacce alla Procura di Brescia (competente per reati contro le toghe milanesi). 

Nell'ultimo provvedimento dei giudici milanesi il fine pena attuale per Corona è fissato per il 2024. Viene riportata anche la diffida per una festa in casa il 29 marzo 2020, in pieno lockdown, con la diffusione dell'evento sui social. In più, la partecipazione a trasmissioni tv a fine ottobre, da cui sono scaturite denunce, e a fine novembre. E ancora una presunta truffa da mille euro per un presunto contratto di 'restyling' di immagine, denunciata da una persona che ha versato soldi a una collaboratrice dell'ex agente fotografico. I giudici fanno anche notare che da prescrizioni Corona avrebbe dovuto soltanto occuparsi di seguire un percorso di cura e non era stato autorizzato a svolgere nessun genere di attività. E se prima era stato in affidamento terapeutico per problemi di tossicodipendenza ora, spiega ancora il collegio, quei problemi li ha risolti. Anche all'epoca, però, così come in questi mesi, ha continuato ad avere una gestione personale disinvolta del proprio tempo e piena di violazioni delle regole. Tutti questi comportamenti, chiariscono infine i giudici, non sono la conseguenza dei suoi problemi psicologico-psichiatrici e per i quali aveva ottenuto il differimento pena.

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