Domenica Live, Cesara Buonamici parla dell’amico Lamberto Sposini: «Che voglia di riabbracciarlo»

Lamberto Sposini
Lamberto Sposini
di Valeria Arnaldi
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Domenica 2 Maggio 2021, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 19:53

Domenica Live, Cesara Buonamici parla dell’amico Lamberto Sposini: «Il nostro desiderio di riabbracciarlo in redazione non si è mai indebolito. La sua presenza, tra noi, è sempre forte».

Raccontando l’amicizia con Sposini, lontano dalla televisione ormai da dieci anni per problemi di salute, non mancano ovviamente ricordi della prima puntata del Tg5.

«Abbiamo iniziato insieme il Tg5 - narra Cesara Buonamici - Enrico Mentana in studio.

Io e Lamberto in regia. Non andava niente. Mentana chiedeva i servizi e non partivano, è arrivato a chiamare il sesto. Non partiva nulla. Fortunatamente, però, poi, il TG5 è andato subito bene».

Barbara D’Urso manda in onda sequenze di quei momenti ma chiede altri dettagli.

«Se non ricordo male - dice Cesara Buonamici - al telefono Enrico sentiva grandi urla dalla regia, il panico. E gli dicevano: non è pronto nulla. Ai primi tempi del giornale, chi non era davanti, era al coordinamento. Ce ne siamo dette di tutte per la tensione della diretta, fortissima».

Si torna poi a parlare di Lamberto Sposini.

«Fu lui a creare la formula: “cari telespettatori” - racconta Cesara Buonamici - Poi noi non la abbiamo più usata per rispetto nei suoi confronti. Dietro quelle parole c’era davvero il sentimento».

Barbara D’Urso chiede ricordi del giorno del malore, il 29 aprile.

«Non ne parliamo, dai», dice Cesara Buonamici, commossa. L’attenzione si sposta allora su bei ricordi.

«La nostra fissazione in comune erano la terra e le piante - prosegue - aveva una grande passione per i quadri, a un certo punto. Ogni tanto comprava anche delle croste, ma voleva convincerci di aver scoperto un nuovo pittore…. Ne ha comprati così tanti che non aveva più posto dove metterli e noi gli dicevamo: meno male, sono così brutti. Non era vero. Dopo il telegiornale, spesso cucinavamo insieme. Lui era molto bravo a cucinare, specialmente l'amatriciana».

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