Faceva la commessa in un negozio di profumi di Milano ma il Covid e i continui lockdown l'avevano messa a dura prova. Così Carol Maltesi, 26 anni, originaria di Busto Arsizio, metà italiana e metà olandese,aveva deciso di cambiare vita e durante la pandemia si era avvicinata al mondo del porno, caricando i suoi video su Only Fans, il famoso social network a luci rosse. Era nata così Charlotte Angie, il suo alter ego. Poi era arrivata la notorietà, e quindi il mondo professionistico: film ma anche altre piattaforme online dedicate al mondo del sesso. Una scelta che non aveva condiviso subito con la famiglia e che le era costata anche qualche amicizia, ma della quale andava fiera, come raccontava lei stessa in qualche intervista sul web.
Oltre ai porno, la 26enne si esibiva anche dal vivo.
I tatuaggi
Charlotte Angie è stata riconosciuta grazie ai suoi 11 tatuaggi. Il killer che l'ha ammazzata aveva infatti tentato di rendere irriconoscibile il cadavere col fuoco e poi ne aveva gettato i resti in quattro sacchi neri dell'immondizia. Alcuni dei numerosi disegni presenti sulla pelle di Charlotte hanno però resistito al calore e permesso ai carabinieri di trovare il nome della donna, otto giorni dopo la scoperta del corpo. I suoi profili online, dove condivideva video e foto, erano fermi da tempo. Questo dettaglio, insieme alla corrispondenza dei tatuaggi, ha insospettito un fan, che ha segnalato la coincidenza alle forze dell'ordine e alla redazione di BsNews, quotidiano online di Brescia. L'elenco dei tatuaggi - varie scritte in diverse parti del corpo in italiano e inglese e il gluteo destro maculato - reso pubblico per vedere se qualcuno riconosceva la vittima ha ottenuto il risultato voluto dagli investigatori.
L'assassino chattava fingendosi Charlotte?
Proprio la redazione di BsNews, dopo aver ricevuto la segnalazione, aveva provato a contattare la donna al cellulare. Il numero risultava spento, ma non la chat di Whatsapp che forse era installata su un computer o su un altro telefono. Così qualche giorno fa le avevano scritto e, a sorpresa, Charlotte (o meglio chi si spacciava per lei) aveva risposto. «A Brescia hanno trovato un corpo di donna con dei tatuaggi… i carabinieri li hanno diffusi per identificare la vittima.. è un lettore mi ha segnalato che diversi tatuaggi coincidono con i tuoi… so che sembra folle detto così… ma mi sono procurato il tuo numero per verificare la cosa», aveva scritto il giornalista. «Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente», aveva risposto lei. Poi la ricerca di una conferma che non ha trovato risposta: «Se non vuoi parlare al tel.. mi mandi un audio di 3 secondi? Solo per verificare che non sia qualcun’altra che risponde.. e chiudere il caso». A quella domanda non è mai arrivata una replica.