Kate Middleton, il lato B e l'imbarazzo del pilone del rugby: «Mi perdoni, Duchessa, ma le metterò le mani proprio lì»

Kate Middleton e l'imbarazzo del pilone del rugby: «Mi perdoni, Duchessa, ma le metterò le mani sul lato B» La rivalità con William
Kate Middleton e l'imbarazzo del pilone del rugby: «Mi perdoni, Duchessa, ma le metterò le mani sul lato B» La rivalità con William
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 5 Febbraio 2022, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 03:15

Interno pub nei pressi di Twickenham, subito a ovest di Londra, tarda serata, anno 2032:  l'immagine della raggiante regina Catherine “Kate” Middleton insieme al re William V passa sulle tv appese alle parete. Brusio indistinto di sottofondo, la campana sta per suonare e ci si affretta a ordinare l'ultima birra. Dialogo fra un pilone e un tallonatore - giganti della mischia - stelle della nazionale inglese di rugby fino a qualche anno prima.

«Eh, ti ricordi di quella volta che ho messo le mani sul lato B della Regina Catherine» dice il pilone. «Invece io la Regina Kate l'ho stretta forte con questo braccio (braccione, ndr)» replica con orgoglio il tallonatore che non vuole essere da meno. 

Dialogo che forse - data la riconosciuta educazione dei personaggi - non avverrà mai, perlomeno con questi toni, anche se effettivamente il pilone Sarah Bern e il tallonatore Jamie George, titolari delle nazionali inglesi di rugby impegnate nel Sei Nazioni, non sarebbero bugiardi: loro davvero in questi giorni hanno avuto contatti strettissimi e inediti con la Duchessa di Cambridge e futura Regina. Anzi, la nuova madrina della federazione ovale inglese (Rfu), ha pure incoraggiato la 24enne Sarah a non essere timida con quelle mani: in campo, quando si gioca, l'etichetta reale può essere attenuata in nome delle strategie.

Kate Middleton e l'ascensore nel rugby

Epperò mettetevi nei panni della giocatrice, che pure durante i match non fa mai sconti se qualche avversaria si mette fra lei e la linea di meta. Questa volta lo scenario era diverso: "Ehm, sua altezza reale Duchessa di Cambridge, mi scusi, ma volevo dirle che per fare la prossima azione dovrò metterle decisamente le mani sul... lato B". Ha chiesto compuntamente il pilone Sarah a Kate sul prato dello stadio-tempio di Twickenham,  dove la futura regina stava facendo una graditissima visita alla nazionale femminile e a quella maschile, le "sue" nazionali, che si stavano allenando. Oltre alla tuta nera ufficiale dell'Inghilterra, Kate ha indossato anche le scarpe con i tacchetti di plastica come quelle che usava quando, studentessa, giocava a hockey su prato.

Dopo averle fatto passare e calciare la palla - e la 40enne duchessa se la cava sempre bene in ogni sport, figuriamoci in quello più amato nella sua famiglia d'origine -  era arrivato il momento di insegnare a Kate come afferrare il pallone lanciato in touche (la rimessa laterale). In questo caso il giocatore viene alzato da due compagni: davanti lo si afferra per le cosce, dietro appena sotto - appunto - il lato B. Si chiama "ascensore", questa azione che permette di afferrare palloni lanciati a un'altezza di oltre 4 metri dal prato.

Davanti alle telecamere della Rfu - che hanno rimbalzato la gag in tutto il Commonwealth in cui il rugby è da tre secolo lo sport educativo per eccellenza - la futura Regina si è divertita un sacco a fare l'ascensore con Sarah (15 caps, presenze in nazionale) e poi l'ha persino - bonoriamente - ripresa: «Non ti devi preoccupare, non dovevi dirmi nulla, fai serenamente quello che devi fare». 

Del resto poco prima la Duchessa, mentre si trovava nel gruppo della nazionale maschile, non si era tirata indietro quando il tallonatore Jamie George, 31 anni, 61 caps, 110 rocciosi chilogrammi, le aveva insegnato come ci si "lega" in "prima linea" quando si ingaggia una mischia. Roba per cuori forti, perche si fronteggiano due "pacchetti" pesanti quasi 9 quintali, composti di otto giocatori ciascuno. La battaglia in prima linea è fra le più dure e fra le più difficili e non a caso si dice che piloni e tallonatori abbiano il Paradiso garantito perché "l'inferno l'hanno già vissuto sulla Terra".

Beh, la futura Regina non ha fatto una piega e si è trasformata in un tallonatore legato (abbracciato, avvinghiato saldamente) a due piloni. Bravissima e spigliata anche fra quei due giganti. E in un'ora di visita la Duchessa ha conquistato tutti i rugbysti e le rugbyste delle nazionali inglesi, entusiasti di essere d'ora in poi da lei rappresentati. 

Povero futuro re William V: lui è il patrono del Galles, acerrimo rivale dell'Inghilterra, ma quest'anno nel Sei Nazioni i Dragoni del Principato non avranno proprio scampo di fronte agli inglesi "protetti" dalla moglie Kate. Il match è in programma il 26 febbraio a Twickenham: non perdetevi l'inquadratura in tribuna della coppia reale che quel giorno non potrà concedersi alcuna carineria mentre in campo i giocatori, da una parte e dall'altra, non fanno prigionieri. 

Paolo Ricci Bitti

Sotto trovate il motivo per cui la Regina Elisabetta ha scelto proprio Kate per rappresentare la Rfu fino all'anno scorsa affidata ad Harry. 

La storia della rivalità con il marito

Kate Middleton, 40 anni appena compiuti, gioca con la palla da rugby con competente destrezza in favore delle telecamere, con lei anche l'asso Maro Itoje  e la campionessa Poppy Cleall.

Oggi, vedi il tweet della Royal Family, è stata nominata dalla regina Elisabetta patrona della Rugby Football Union, la federazione inglese, come era stato annunciato in estate. Solo che adesso verranno al pettine non pochi nodi con il marito Williams: staranno seduti fianco a fianco nella tribuna d'onore dello stadio di Twickenham oppure metteranno qualcuno fra di loro giusto per ricordare che la prima è appunto madrina dell'Inghilterra e il secondo il patrono del Galles, nazionali che quando si affrontano fra i pali ad acca del rugby non fanno prigionieri? La prima sfida è fissata per il 26 febbraio e la coppia reale sarà ancora più bersagliata dagli obbiettivi dei fotografi, anche perché queste cariche onorarie vantano illustrissimi elenchi di predecessori a cominciare da Lady D che non mancava mai a Cardiff o a Twickenham quando c'era da sostenere i Dragoni "patronati" dal marito Carlo. In altre parole la fuga di Harry e Maghan, con la perdita degli incarichi reali, ha mischiato parecchio le carte costringendo la Regina Elsabetta a mettere uno contro l'altro Kate e William

Di fatto per punire Harry e Meghan, la Regina Elisabetta mette zizzania fra Kate e William in nome del rugby finendo anche per evocare uno dei presunti e più clamorosi flirt della compianta Lady D, la mamma di William e Harry, e persino l'intervento di Pippa, la sorella di Kate. Con implicazioni che toccano anche la Principessa Anna e sua figlia Zara, ventesima nella linea ereditaria del trono del Regno Unito. Ci si perde nelle fronde dell'albero genealogico reale e nella complessa e vastissima rete dei "patronati" così amati dai sudditi.

Paolo Ricci Bitti

Un passo indietro, ché nel rugby solo indietro la palla si può passare. Prima della fuga negli Usa di Harry e Meghan, duchi del Sussex,  la situazione nel rugby inglese, sport architrave del sistema educativo britannico, era chiara.

Il principe del Galles, William, era logicamente patrono della Union del rugby gallese, così come lo era stato suo padre Carlo, mentre Harry, discreto giocatore nel periodo degli studi a Eton, era patrono della federazione rugbystica inglese. Le rispettive consorti si adeguavano, con più entusiasmo, va detto, di Kate, più abituata al mondo del rugby rispetto alla cognata americana Meghan. Kate, in altre parole, sulla linea di Lady D, che non si perdeva un match all'allora Arms Park, lo stadio cattedrale di Cardiff. Completo rosso fiammante e narciso giallo (il fiore simbolo del Galles) all'occhiello, la principessa Diana era sempre entusiasta di quei momenti di rappresentanza: facile, i fedeli gallesi allo stadio sono capaci di trasmettere con i cori una passione fortissima che trascinò anche Liz Taylor seduta sugli spalti a fianco del marito Richard Burton, notevole terza linea negli anni giovanili.

 

Kate, provetta giocatrice di hockey su prato e sempre pronta a cimentarsi in ogni disciplina, ha ereditato dai genitori la passione per il rugby tanto che la sorella Pippa, indimenticata valletta reggi-strascico alle nozze di Kate, ha raccontato al Times che la famiglia non si perdeva un match dell'allora Cinque Nazioni (l'Italia è entrata nel 2000) e che in quei pomeriggi di sabato tutti i Middleton si riunivano davanti alla tv. Poi, da madrina dell'Inghilterra, Kate, al fianco di William, ha avuto più occasioni di andare direttamente nello stadio-tempio londinese di Twickenham per sostenere l'Inghilterra e stringere la mano ai giocatori, come è accaduto ad esempio durante la coppa del mondo del 2015 ospitata proprio dall'Inghilterra. 

Ma chi sono i più acerrimi rivali degli inglesi? I gallesi, e in maniera feroce. E così ogni match Inghilterra-Galles o viceversa rappresentava una prelibata occasione per i fotografi: a ogni vittoria inglese William e Kate esultavano mentre Harry (e poi anche Meghan) masticavano amaro. A ogni successo gallese accadeva naturalmente il contrario: clamoroso quello proprio ai mondiali del 2015 che costò l'eliminazione prematura e inattesa e disdicevole dei padroni di casa. Fratelli e consorti erano seduti naturalmente uno a fianco dell'altro e così i fotografi non dovevano neppure faticare troppo per studiare l'inquadratura di questo reale contrasto. Sotto ne trovate alcuni esempi. Vero anche che il duca e la duchessa di Cambridge amano sfidarsi sul campi sportivi, che sia tennis o sprint, e pure nelle regate.

L'estate scorsa Il Times, magari esagerando come hanno fatto notare alcuni indignati lettori, ha scritto addirittura di "degradazione" (l'atto di strappare i gradi dalla divisa) di Harry, ma è chiaro che per la Regina si è trattato di un atto dovuto. Bisognava privare il principe e nipote e fuggitivo del patronato della Rugby Football Union (il più diffuso rugby a 15, quello del Sei Nazioni, per capirsi, in cui gioca anche l'Italia) e della Rugby Football league (il rugby a 13, giocato soprattutto nel Nord Inghilterra e in Australia e che doveva disputare la coppa del mondo in ottobre, oggi rinviata per Covid). Harry, del resto, se lo aspettava, ma tra le numerose conseguenze della decisione di lasciare l'Inghilterra questa forzata abdicazione dev'essere una delle più dolorose, anche perché questo patronato lo legava ai ruoli di rappresentanza del padre e del nonno Carlo.

Non era però così scontato individuare la persona che avrebbe sostituito Harry. Ad esempio, in famiglia, in fatto di patronati del rugby c'era e c'è la principessa Anna, figlia della Regina, madrina della federazione scozzese, anch'essa notevolmente rivale dell'Inghilterra. Anna ha una figlia, Zara  Phillips, ultrasportiva campionessa di equitazione persino campione del mondo e anche argento ai Giochi olimpici di Londra 2012, che per di più ha sposato Mike Tindall, colonna del XV dell'Inghilterra che nel 2003 vinse la coppa del mondo di rugby, l'unico grande successo dell'Inghilterra negli sport di squadra dal 1966 (vittoria della coppa del mondo di calcio). La coppia, molto stimata, ha già tre figli. Poteva essere Zara un'ottima scelta anche se non in prima fila nelle foto della famiglia reale? Forse sì. Invece la scelta è caduta, a sorpresa, su Kate Middleton, principessa di Cambridge e moglie di William, patrono dell'arcirivale federazione gallese. Per carità, dal punto di vista sportivo e della parità di genere non fa una piega, ma insomma, il proverbio è noto: fra moglie e marito non mettere una rivalità che dura da tre secoli nel rugby e da oltre un millennio in tutto il resto.

Dall'esultanza o delusione di coppia al contegno opposto che d'ora in poi marito e moglie dovranno tenere. Addio completi rossi per sostenere il Principato, avanti con il total white pro Inghilterrra. E nei match più accesi, quelli fra Inghilterra e Galles, che fare? William esulta e al suo fianco la moglie Kate fa la faccia triste? Oppure il contrario. Ci saranno discussioni a tavola su questa o quella meta dubbia? E poi adesso la coppia dovrà spesso dividersi: lui a Cardiff per Galles-Irlanda, lei a Londra per Inghilterra-Francia. E i tre bambini George, Charlotte e Louis come si dislocheranno in questi impegni ufficiali? 

Infine c'è chi ricarda il nome di Will Carling, tra i più influenti capitani dell'Inghilterra, al quale viene attribuito ufficialmente un flirt con Lady D che incrociava in palestra. In questo, presunto, caso, le divisioni fra rugbysti gallesi, che la principessa Diana rappresentava, e quelli inglesi venivano probabilmente a cadere.

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