Giorgia Soleri a Pechino Express, sui social nasce il tormentone: «E le sue malattie? Come farà?»

L'influencer: «Se mostro il dolore mi lamento e voglio attenzioni, se non lo mostro sto mentendo. In ogni caso non sono libera di vivere la malattia come voglio»

Giorgia Soleri
Giorgia Soleri
di Leonardo Iattarelli
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Lunedì 24 Ottobre 2022, 08:03

I viaggiatori della nuova edizione di Pechino Express 2023 sono pronti a imbarcarsi: ecco le coppie che a giorni partiranno per le riprese dello show Sky Original prodotto da Banijay Italia, in arrivo su Sky e in streaming su Now nel 2023. A guidare i protagonisti dell’avventura di quest’anno - che si svilupperà tra India, Borneo malese e Cambogia - torna Costantino Della Gherardesca, e Enzo Miccio. Le coppie che compongono il cast sono: le influencer Giorgia Soleri e Federippi, le avvocatesse Alessandra Demichelis e Lara Picardi, i ristoratori Joe Bastianich e Andrea Belfiore, l’attore Dario Vergassola con la figlia Caterina, l’ex miss Italia Martina Colombari con il figlio Achille Costacurta, i novelli sposi Federica Pellegrini e Matteo Giunta, le modelle Carolina Stramare e Barbara Prezja, l’ex azzurro del calcio Totò Schillaci con la moglie Barbara Lombardo, l’insegnante e l’alunno de "Il Collegio" Maria Rosa Petolicchio e Andrea Di Piero. 


Sui social, al nome di Giorgia Soleri, è iniziato un tormentone che ha come oggetto le sue diverse malattie. In tanti si chiedono: come farà Giorgia a girare per mezzo mondo? Come riuscirà a curarsi? Come ha potuto accettare l’invito?  Lei, Giorgia Soleri, milanese, autrice e influencer, per ora non risponde, ma già in passato aveva argomentato le sue ragioni con chi la attaccava sui social per il suo modo di gestire le malattie.

Giorgia è conosciuta dal pubblico per il suo attivismo, per il riconoscimento delle patologie invisibilizzate, presentando nel 2022 una proposta di legge in Parlamento, ma anche per essere la fidanzata di Damiano David, il frontman dei Maneskin. Sempre nel 2022 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “La signorina Nessuno”: ama il disordine, ascoltare podcast true crime e ha 3 gatti di cui si definisce fieramente «proud cat mama». Federica Fabrizio, invece, in arte Federippi, materana, è influencer, attivista femminista online e offline, impegnata più in generale sul tema dei diritti sociali. Autrice del libro “Femminucce” che uscirà a gennaio 2023, è appassionata di negozi vintage e libri, nel tempo libro suona (male) l’ukulele e beve cedrata. 

Le due ragazze dicono: «Andiamo a Pechino Express. Siamo pronte a immolarci come meme viventi perché è un duro lavoro ma qualcuno lo deve pur fare» scrivono ironicamente su Instagram postando una serie di scatti insieme. E aggiungono: «Ma visto che farlo nella vita di tutti i giorni ci riesce fin troppo facile, abbiamo deciso di andare a farlo con uno zaino in spalla, scroccando passaggi e posti letto in alcuni dei posti più incredibili al mondo, con un unico motto: “fake it till you make it” perché stiamo decisamente sopravvalutando le nostre capacità. Non vediamo l’ora». 

Le accuse
L’accusa all’influencer e “attivista” Giorgia Soleri è sempre la stessa: spettacolarizzare la sua malattia. Giorgia è stata una delle prime donne negli anni passati a parlare della vulvodinia, patologia della quale soffre e che, secondo stime, colpisce circa il 12-15% delle donne e può compromettere seriamente la qualità della vita. Ultimamente, ha anche reso noto di soffrire di fibromialgia. E risponde per le rime su Instagram: «Posso avere il diritto di mostrare o meno il mio dolore come mi va?». Basta leggere il suo profilo, i post in cui parla della fibromialgia, per individuare due tipi di reazione. C’è chi la incoraggia e la ringrazia per la sua opera di sensibilizzazione su tematiche femminili ancora tabù e sul suo coraggio di parlare pubblicamente di malattia. Ma anche chi la attacca con stizza.


Lei risponde ad un attacco: «Forse tu, fortunatamente, non hai idea di cosa significhi soffrire di malattie croniche». E argomenta: «Avere malattie croniche è diverso da persona a persona e cambia da periodo a periodo, a volte cambia da giorno a giorno, da ora a ora. È pieno di persone che come me lavorano nonostante le malattie, il nostro dolore non è meno vero se cerchiamo di fare una vita normale. Non si può giudicare dai social». Niente da fare. L’accusatrice insiste e la Soleri sbotta: «Se mostro il dolore mi lamento e voglio attenzioni, se non lo mostro sto mentendo. In ogni caso non sono libera di vivere la malattia come c… mi va. Lo ripeto: smettete di invalidare il dolore delle persone perché non soddisfano la vostra idea di malato perfetto. Già abbiamo la malattia, non scassateci l’anima almeno».
In passato, la Soleri aveva annotato: «Ho scoperto la necessità di una rete fatta di condivisione e comprensione, la forza che si nasconde in persone straziate dall’invisibilità del loro male quando decidono di prendersi la mano e fare della lotta a un riconoscimento negato il loro punto di contatto». Il suo impegno sui social è comunque un’esperienza positiva: «Ho scoperto che la condivisione è un viaggio arricchente e mai a senso unico, quando dai qualcosa ti torna sempre indietro. E a me è tornata empatia, amore, supporto, vicinanza, abbracci silenziosi e sguardi a voce alta».

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